Scuole chiuse, Giusi Princi: “anche superiori devono riaprire e possiamo farlo in sicurezza, diritto allo studio vale come quello alla Salute”

StrettoWeb

Scuole chiuse, intervista a Giusi Princi: la Preside del Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci di Reggio Calabria ha molte idee per riaprire in sicurezza “con piano vaccinale prioritario per i docenti, test rapidi e organizzazione dei trasporti”. La frecciata all’Assessore all’Istruzione della Regione Calabria Sandra Savaglio: “non si è assunta le proprie responsabilità”

“Il diritto costituzionale all’Istruzione deve essere garantito tanto quanto il diritto alla Salute”: Giusi Princi, preside del Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci di Reggio Calabria, fiore all’occhiello delle scuole d’Italia, ha come sempre le idee chiare. E al fatto che le scuole debbano rimanere ancora chiuse con tutte le drammatiche conseguenze del caso non ci sta. Non lo accetta e non lo condivide: intervistata ai microfoni di StrettoWeb, ha fornito le proprie opinioni in merito illustrando tante idee su ciò che andrebbe fatto per garantire la massima sicurezza. I punti fondamentali sono il piano vaccinale per i docenti, i test rapidi nelle scuole, l’organizzazione dei trasporti. E su questo ha anche inviato una frecciatina all’Assessore Regionale all’Istruzione Sandra Savaglio: per le autorità competenti è molto più facile chiudere tutto anzichè assumersi l’impegno di far funzionare le cose e consentire la normalità alla popolazione.

La nostra intervista a Giusi Princi.

Finalmente anche il Ministro Azzolina ha capito che la Dad non può funzionare: può spiegare perchè la scuola di presenza è così importante?

giusi princi dirigente liceo vinciIndubbiamente la didattica in presenza presenta caratteristiche molto diverse dalla DaD, a partire dalle dinamiche relazionali che risultano pesantemente sacrificate in modalità virtuale. A distanza è anche più difficile mantenere viva l’attenzione degli studenti che sono multitasking, spesso utilizzano più dispositivi contemporaneamente e non sono concentrati sull’attività didattica. Inoltre, i ragazzi, seppure nativi digitali, abituati già prima della pandemia a relazionarsi con i coetanei quasi esclusivamente attraverso i social, rischiano di entrare in una condizione di passività e di alienazione che è necessario arginare per evitare che i più fragili possano incorrere in problemi di ansia e depressione. La Didattica a distanza andava bene nella prima fase emergenziale, ma ora il mondo della scuola chiede alla politica garanzie di sicurezza per organizzare il rientro degli studenti e soprattutto la stabilità dell’azione educativa: occorre dare la priorità ai docenti nel piano vaccinale immediatamente dopo il personale sanitario, aumentare l’organico nelle strutture di prevenzione affinché sia possibile effettuare un costante screening nelle strutture scolastiche, dotare le scuole di test rapidi e di un presidio sanitario, organizzare seriamente il sistema dei trasporti“.

Le scuole medie ed elementari hanno riaperto un po’ in tutt’Italia, le superiori soltanto in 3 Regioni nonostante la scelta del Governo e le riunioni prefettizie: ha senso tutto ciò?

Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

Il clima che stiamo vivendo è caratterizzato da confusione e incertezza, non solo dal punto di vista epidemiologico. Le ordinanze regionali e comunali che si accavallano sulle decisioni governative non fanno altro che disorientare gli studenti e le famiglie, creando disomogeneità apprenditive, soprattutto a scapito delle aree più marginali del Paese. Sarebbe opportuno mettere da parte l’appartenenza politica ed assumere decisioni serie nell’interesse dei nostri giovani“.

In particolare in Calabria, dove la situazione epidemiologica è sotto controllo e sta migliorando giorno dopo giorno, cosa pensa della scelta di Spirlì che aveva originariamente chiuso addirittura elementari e medie e che comunque ha ottenuto dal Tar la chiusura delle superiori?

Non posso condividere la decisione di sospendere ancora le attività in presenza nelle scuole superiori. Non resta che constatare come questo provvedimento sia l’esito del disinteresse nei confronti della scuola. Si è intervenuti nel corso di questi mesi per potenziare il personale medico delle Asp, in modo da supportare le scuole nell’attività di screening? Si è lavorato per potenziare il sistema dei trasporti, dato che già l’impegno della Conferenza Stato-Regioni di fine agosto a non superare l’80% del carico sui mezzi è stato disatteso? L’Assessorato regionale all’Istruzione avrebbe potuto ad esempio, fungere da raccordo tra le istituzioni scolastiche, i trasporti e le strutture sanitarie, ma nessuno si è assunto le proprie responsabilità“.

Ci può spiegare bene quanto è drammatico persistere in questa situazione di didattica a distanza per i ragazzi delle scuole superiori?

Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

I giovani vivono una condizione di isolamento molto critica per la loro età in cui la spontaneità delle relazioni rappresenta il fulcro della quotidianità e dell’intero processo apprenditivo. Tuttavia, occorre reagire e non cedere alla facile tentazione del vittimismo. L’attività didattica sta andando avanti a pieno ritmo, i ragazzi devono tenere duro e studiare pensando al loro futuro, perché non possono permettersi un gap formativo a lungo termine. D’altra parte, è pur vero che la didattica a distanza ha fatto emergere le fragilità degli studenti, ma ad una situazione di maggiore criticità ha fatto da contraltare uno straordinario impegno dei docenti che hanno potenziato non solo le competenze informatiche per adattarsi a situazioni fuori dall’ordinario, ma anche le doti di empatia e di coinvolgimento, con l’adozione di nuove metodologie e pratiche didattiche“.

Eppure – come abbiamo già visto in autunno – le scuole hanno adottato rigidi protocolli e sono riuscite a limitare enormemente il rischio di contagio: è successo molto spesso che alunni e docenti abbiano portato il virus a scuola da fuori, e molto raramente il contrario.

Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

Tutta le scuole sul territorio nazionale hanno lavorato duramente per adattarsi ai nuovi protocolli; tuttavia, in una comunità così grande, in cui gli studenti viaggiano con i mezzi pubblici e frequentano numerosi ambienti extrascolastici, è molto importante l’attività di screening ed il supporto delle Aziende sanitarie locali, il cui personale purtroppo è insufficiente a coprire le richieste di intervento di tutte le istituzioni scolastiche ed attualmente non è stato potenziato. Le scuole sono state abbandonate in una situazione epidemiologica molto critica, con il solo supporto dei banchi a rotelle che ancora nessuno ha potuto utilizzare. Unica nota positiva i finanziamenti per le dotazioni tecnologiche tramite i quali abbiamo potuto attutire la criticità del digital divide e fornire alle famiglie in difficoltà pc, tablet e sim per connessione dati“.

La sua scuola è un punto di riferimento d’eccellenza riconosciuto a livello nazionale: quanto fa male alla competitività dei nostri ragazzi questo stop che ormai si trascina da quasi un anno, rispetto al resto del mondo dove le scuole hanno chiuso soltanto per brevissimi periodi e in alcuni Paesi addirittura mai?

In un mondo globalizzato, risulta molto importante non perdere terreno e mantenere alto il profilo della preparazione. Mi auguro che si possa trovare una convergenza sul mondo della scuola e comprendere che rappresenta una priorità per il futuro del nostro Paese, perché il diritto costituzionale all’Istruzione deve essere garantito tanto quanto il diritto alla Salute“.

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