Reggio Calabria, l’accusa di Minicuci: “gravi irregolarità per l’amministrazione Falcomatà. Bandi P.O. da rifare”

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Reggio Calabria, Minicuci: “nell’amministrazione Falcomatà la democrazia consiliare ed il rispetto delle regole non esistono”

“Nell’amministrazione Falcomatà la democrazia consiliare ed il rispetto delle regole non esistono. Dopo i primi mesi vissuti intensamente e con passione all’interno delle aule consiliari, devo registrare con sincera preoccupazione e mio malgrado le numerose gravi irregolarità che regolano l’operato della maggioranza. Posso assicurare, senza timori di smentita, che la democrazia e il rispetto delle regole purtroppo abitano lontanissimo da Palazzo San Giorgio. Penso ad esempio, secondo quanto stabilito dall’art. 18 del regolamento comunale, all’istituzione e formazione delle commissioni consiliari. Tra queste, al comma 5, è prevista l’istituzione della Commissione Speciale permanente per il controllo della ragioneria“. E’ quanto scrive in una nota Antonino Minicuci, consigliere di minoranza e già candidato Sindaco di Reggio Calabria.La presidenza di questa Commissione Speciale spetta alla minoranza –prosegue la nota- peccato però che l’amministrazione Falcomatà non ha mai provveduto ad istituirla. Impossibile nascondere la preoccupazione. Non vorremmo che il Sindaco rifugga dai suoi obblighi per la volontà di nascondere (all’opposizione e a tutti i cittadini) la verità sulla situazione economico-finanziaria e sui conti del Comune. L’amministrazione Falcomatà, inoltre, riesce nell’impresa di non applicare nemmeno i regolamenti che lei stessa aveva attivato. E’ il caso del regolamento, datato maggio 2019, sui bandi relativi alle Posizioni Organizzative”.

“Per quanto concerne i ‘criteri generali per il conferimento dell’incarico di Posizione Organizzativa’ – aggiunge la nota– si fa specifica menzione all’inquadramento nella categoria professionale D da una data precedente di almeno 3 anni rispetto alla partecipazione all’avviso. Discorso simile per gli incarichi P.O. Alta specializzazione. Il rispetto delle regole però, come già evidenziato, per l’amministrazione Falcomatà è un optional. Assistiamo così, all’interno di Palazzo San Giorgio, ad alcune esclusioni dai bandi P.O. da parte di dipendenti che ne avevano i requisiti. Allo stesso tempo, fatto di particolare gravità, si registrano casi di dipendenti che hanno avuto l’assegnazione del ruolo P.O. pur senza avere i requisiti richiesti. Anche per questa vicenda, non vorremmo che l’amministrazione Falcomatà avesse proceduto divergendo dal rispetto delle regole per tornaconti personali. Appare evidente, alla luce di queste palesi irregolarità, come i bandi dovrebbero essere annullati e rifatti secondo quanto previsto dal regolamento. Le violazioni dell’amministrazione Falcomatà non si fermano qui. Il regolamento consiliare all’art. 13 assicura ai gruppi consiliari la ‘disponibilità di locali, risorse umane e adeguate risorse strumentali idonee al loro funzionamento’. Anche in questo caso la pratica differisce dalla teoria. Nessun strumento o risorsa umana infatti è a disposizione, con il lavoro dei gruppi consiliari che viene reso difficoltoso se non impraticabile”, conclude la nota.

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