Via libera del Cts: dal 5 marzo ristoranti aperti anche la sera

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Il Comitato Tecnico Scientifico, dopo l’incontro con alcune associazioni, avrebbe concesso il via libera per una sorta di semi ritorno alla normalità

Svolta sul fronte delle riaperture legate all’emergenza Coronavirus. Il Comitato Tecnico Scientifico, dopo l’incontro con le associazioni Fipe-Confcommercio e Fiepet-Confesercenti, avrebbe concesso infatti il via libera per la riapertura di ristoranti e bar anche la sera in zona gialla e a pranzo in zona arancione. Questo, però, a partire dal 5 marzo, data in cui scade l’attuale Dpcm. Gli scienziati hanno dunque indicato la nuova strada, la palla passa adesso al Governo.

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L’incontro tra le associazioni Fipe-Confcommercio e Fiepet-Confesercenti con il Cts

La Fipe-Confcommercio e la Fiepet-Confesercenti chiedono al Governo che si sta costituendo in questi giorni di emanare un Dpcm per consentire ai ristoranti di aprire a cena fino alle 22 in fascia gialla e durante le ore diurne in fascia arancione a chi ha spazi con tavoli. “Sarà un banco di prova importante – osserva Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi – per dimostrare da parte del nostro settore maturità e rispetto delle regole e chiediamo alle forze dell’ordine e alle amministrazioni comunali di darci una mano con i controlli in questa direzione”.

“E’ un risultato significativo che arriva grazie ad un confronto non certo urlato, ma molto intenso e propositivo – commenta ancora Stoppani – dopo un anno nel quale le nostre attività sono state costrette a rimanere chiuse o a lavorare in condizioni proibitive, ai tavoli istituzionali ci siamo evidentemente fatti portavoce del grande disagio del settore, ma abbiamo anche cercato delle soluzioni realistiche e tempestive, dimostrando che era possibile tornare a lavorare in sicurezza. Desidero ringraziare il ministro Patuanelli, la Sottosegretaria Morani e il Cts per l’attenzione dimostrataci e per la volontà di arrivare ad un risultato”.

“I nuovi criteri di valutazione segnano un cambiamento importante nell’approccio alla questione sicurezza nei pubblici esercizi. Ringraziamo il Cts, il ministro Stefano Patuanelli e la Sottosegretaria Alessia Morani per l’impegno profuso nella ricerca di una soluzione condivisa con le parti sociali – sottolinea Giancarlo Banchieri, presidente di Fiepet-Confesercenti – con le corrette misure di prevenzione, sarà possibile far ripartire il servizio al tavolo a cena nelle regioni in fascia gialla e a pranzo in fascia arancione. Adesso ci aspettiamo che la novità venga recepita al più presto in un provvedimento legislativo, che elimini anche le inique restrizioni sulla vendita d’asporto che colpiscono le enoteche. Dopo un anno terribile, le imprese della somministrazione vogliono tornare a lavorare in sicurezza”.

“Con Fipe Confcommercio e Fiepet Confesercenti abbiamo fatto un lavoro serio e costruttivo – aggiunge la sottosegretaria Morani – per aiutare i nostri ristoratori che stanno affrontando questa pandemia con coraggio e abnegazione. Le osservazioni del Cts sul protocollo presentato dalle associazioni costituiscono una importante indicazione per il prossimo governo che avrà l’onere di valutarne la possibile traduzione in un provvedimento. Sono certa che verrà prestata la giusta attenzione a questa categoria così importante per la nostra economia”.

La richiesta di Fratelli d’Italia

“Fratelli d’Italia presenterà un ordine del giorno e un emendamento al decreto approvato lo scorso 14 gennaio ed all’esame del Senato per chiedere, nelle zone gialle la riapertura serale dei ristoranti fino alle ore 22, e nelle zone arancioni durante le ore diurne di riaprire a coloro che hanno spazi con tavoli. Il tutto, chiaramente, nel pieno rigoroso rispetto ed applicazione delle misure di sicurezza sanitaria”. Lo dichiarano i capigruppo di FdI al Senato e alla Camera, Luca Ciriani e Francesco Lollobrigida e il deputato Riccardo Zucconi, capogruppo di FdI in Commissione Attività produttive. “Dopo un anno di chiusure imposte dall’epidemia e di mancate promesse di ristori da parte del governo, riteniamo che sia necessario lanciare un messaggio a tutto il settore della ristorazione che è possibile tornare a lavorare in sicurezza. E questo anche alla luce dei nuovi criteri di valutazione del Cts. Ci auguriamo che il nuovo governo accolga la nostra proposta, mettendo da parte l’arroganza che finora aveva contraddistinto il Conte bis”.

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