Coronavirus, retroscena Donald Trump: così ha rischiato seriamente di morire

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Donald Trump ha rischiato seriamente di morire a causa del Coronavirus: l’ex leader USA aveva livelli di ossigeno nel sangue estremamente bassi

Risultato positivo al Coronavirus nel corso della sua campagna elettorale, Donald Trump ha visto aggravarsi le sue condizioni fino ad essere ricoverato in ospedale. Pochi giorno dopo però, l’allora leader USA si è mostrato, come sempre, spavaldo e forte davanti ai propri sostenitori assiepati fuori dalla struttura ospedaliera, dicendo di aver sconfitto la malattia. Eppure secondo quanto riporta il New York Times, il ‘Tycoon’ ha seriamente rischiato di morire. Il virus ha creato di versi problemi alla salute dell’ex presidente USA che, a quanto sembra, aveva livelli di ossigeno nel sangue “estremamente bassi (scesi fino ad 80) e un problema polmonare associato alla polmonite causata dal Coronavirus”.

La situazione aveva destato parecchia preoccupazione anche nel suo staff tanto che, prima di essere portato al Walter Reed National Military Medical Center lo scorso ottobre, i suoi funzionari credevano che “avrebbe dovuto essere messo in ventilazione assistita”. Le fonti vicine a Trump hanno spiegato che erano stati scoperti degli “infiltrati polmonari, che si verificano quando i polmoni sono infiammati e contengono sostanze come fluidi o batteri”. La loro presenza, in particolar modo quando un paziente mostra altri sintomi, può essere un segno di un caso acuto della malattia. Inoltre secondo il New York Times, Donald Trump avrebbe opposto resistenza al ricovero, facendosi convincere solo dopo insistenti richieste. L’età e il peso di Trump lo rendono per altro un soggeto a rischio malattie gravi.

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