Gravina sulla riforma: “Sì alla Serie B a due gironi”. E poi apre al ritorno dei tifosi…

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Le parole del presidente della FIGC Gabriele Gravina sulla riforma dei campionati e sul ritorno dei tifosi allo stadio per l’Europeo

La Figc non ha “assolutamente” un piano B per il post-Europeo, sarà il CT Roberto Mancini a portarla al Mondiale e “stiamo lavorando perché rimanga anche dopo”. Lo ha detto il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, candidato alla rielezione e che lunedì prossimo sfiderà il presidente della LND Cosimo Sibilia, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. “Con Roberto abbiamo un bellissimo rapporto, ci confrontiamo spesso, lo faremo anche in tempi brevi. È un elemento fondamentale, ha un contratto fino al 31 dicembre 2022”, ha detto Gravina. “E’ ovvio che se dovesse avere una proposta da fuori ci confronteremmo, e certo la Federazione non potrà mai essere concorrenziale con un club”. “Assolutamente no”, ha poi replicato il presidente in merito all’esistenza per un piano B post Europeo: “Roberto ci porterà al Mondiale e stiamo lavorando perché rimanga anche dopo. Conoscendo Mancini, mi sorprenderebbe vederlo interrompere questa storia”. 

Riapertura stadi: il piano per l’Europeo

Gravina ha poi parlato dell’interlocuzione in corso con il Comitato tecnico scientifico. “II confronto che abbiamo avuto recentemente” con il Cts è stato “molto positivo”, ha detto. Stiamo lavorando sull’ipotesi di avere all’Olimpico, per gli Europei, una buona percentuale di pubblico. Abbiamo apprezzato la loro disponibilità e soprattutto la loro consapevolezza del valore del calcio nel nostro Paese”. Quanto ai salari dei calciatori, ha osservato, “non c’è federazione al mondo che può tagliare gli stipendi. Parliamo di un’economia di mercato. Diverso è riuscire a sensibilizzare. Su questo l’interlocuzione con l’Aic (Associazione italiana calciatori) ha trovato terreno fertile. E il tema deve andare di pari passo con dei meccanismi di controllo sul sistema. Oggi utilizziamo dei parametri che sono raggirabili, l’ipotesi è quella di un rating delle società per renderle più credibili anche verso il sistema bancario”.

Riforma campionato: sì ai due gironi di Serie B

“Riforma dei campionati, giovani, infrastrutture. Un trio d’attacco importante”, dice Gravina. “Venti o 18 squadre in serie A? Penso a una riforma da un punto di vista qualitativo, non quantitativo. Che riguardi tutto il sistema. Bisogna ritracciare il profilo dell’area professionistica e di quella dilettantistica. Così si surriscalda troppo il sistema. Ci sono turnover troppo alti, in serie B a ogni stagione cambia il 40 per cento delle squadre. Una retrocessa dalla A alla B non ce la fa, non basta il paracadute. E allora si deve agire sulla redistribuzione delle risorse e della flessibilità degli emolumenti. La soluzione potrebbe essere quella di due gironi di B, in verticale, non orizzontale“. Così Gabriele Gravina, presidente della FIGC, in una intervista alla Gazzetta dello Sport traccia un bilancio del suo mandato con uno sguardo alla possibile riconferma nelle elezioni della prossima settimana. Nel suo programma, si è divertito con le metafore scelte sul campo.

Continua Gravina: “Noi dobbiamo impedire che si creino dei disadattati sociali. In Lega Pro lo stipendio medio è di 30mila euro lordi: il rischio è di arrivare a 35-36 anni e di trovarsi in mezzo al guado del futuro senza mezzi. Per questo teniamo così tanto al contratto di apprendistato e alla formazione. Non c’è federazione al mondo che può tagliare gli stipendi. Parliamo di un’economia di mercato. Diverso è riuscire a sensibilizzare, e su questo l’interlocuzione con l’Aic ha trovato terreno fertile. E il tema deve andare di pari passo con dei meccanismi di controllo sul sistema. Oggi utilizziamo parametri che sono raggirabili, l’ipotesi è quella di un rating delle società per renderle più credibili anche verso il sistema bancario”.

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