Erdogan ha rilanciato le accuse di terrorismo contro il PKK e Ocalan: l’Europa non tolleri il regime turco

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Erdogan ha rilanciato le accuse di terrorismo contro il PKK e Ocalan: l’Europa non tolleri il regime turco, liberticida, fanaticamente islamista, nemico e oppressore della liberta dei popoli, turco e curdo

Pochi giorni fa Erdogan, il pericoloso “califfo” della Turchia, ha rilanciato le accuse di terrorismo contro il PKK e Ocalan, il Partito dei lavoratori del Kurdistan e il suo leader, da molti anni detenuto in carcere. L’occasione delle rinnovate accuse è stata fornita dal ritrovamento dei corpi di 13 turchi, del cui rapimento e della cui uccisione è stato incolpato il PKK. Il ritrovamento dei corpi è avvenuto in alcune grotte nel nord dell’Irak. Va detto che in questo paese, come è noto, la Turchia è presente col proprio esercito di occupazione, in violazione di tutti gli accordi internazionali. L’elemento in buona parte nuovo nella vicenda sono non le accuse al PKK, ma quelle (che le hanno accompagnate) avanzate contro gli Stati Uniti. Erdogan  ha accusato quello che un tempo era il suo più fedele alleato di sostenere i presunti “terroristi” del PKK, accusa strana poiché nessuna amministrazione Usa ha dimostrato simpatia per questa organizzazione, che ha l’appoggio di tanta parte della popolazione curda in Turchia e in Irak. Come si spiega l’atteggiamento verso gli Stati Uniti del potente padrone quasi assoluto della Turchia? Erdogan gioca sempre sul limite, tra Oriente e Occidente, nel quadro del suo processo di ritorno della Turchia all’Islam semi-fondamentalista. Tutto è volta alla ricerca dell’egemonia dello Stato turco nella regione, obiettivo per il quale in un recente passato non ha esitato a manovrare e ad appoggiare anche l’Isis.
Erdogan accusa e ricatta l’Occidente: forse vuole porre effettivamente e definitivamente in revisione la storica alleanza con gli Usa e il dialogo con l’Unione europea? E’ presto per affermarlo. In ogni caso vuole essere lui l’Hegémon nella zona, un signore brutale e sanguinario.  Per il quale i curdi, dentro e fuori la Turchia, sono il primo nemico, da sempre. Draghi ha affermato, nel suo discorso al Senato, la volontà di intensificare i rapporti tra Unione europea e Turchia. Gli interessi economici e geopolitici in ballo sono molti e la UE sopporta pazientemente per questo i comportamenti antidemocratici e provocatori di Ankara. Noi ci sentiamo invece sempre al fianco di Ocalan e del popolo curdo, a fianco delle sue decennali ambizioni di libertà e indipendenza. Mentre Ocalan continua a essere prigioniero (l’unico prigioniero!) dell’isola-prigione di Imrali.  Si guardi l’Europa dal tollerare ancora a lungo un regime come quello di Erdogan, liberticida, fanaticamente islamista, nemico e oppressore della liberta dei popoli, turco e curdo.
Olga Balzano Melodìa

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