Reggina, Gallo a tutto campo: futuro Baroni, novità stadio e chiarimenti sulla Serie A. Poi un retroscena: “Abbiamo ricevuto offese razziste”

StrettoWeb

Il presidente della Reggina Luca Gallo si è concesso ad una lunga intervista alla Gazzetta del Sud, affrontando tantissimi temi: dal futuro di Baroni e Taibi allo stadio, i sogni nel cassetto e tanto altro

Nuova intervista del presidente della Reggina Luca Gallo. Il numero uno amaranto si è concesso a Gazzetta del Sud, parlando di passato, presente e futuro, sogni nel cassetto e retroscena. Da Baroni a Taibi passando per la questione stadio, la famosa maglietta sfoggiata contro il Catanzaro e un retroscena triste accaduto nel corso di questa stagione. Queste le sue parole.

LE PRIME IMPRESSIONI“Tutto nasce dal mio arrivo a Reggio, con l’avvocato Iiriti. Una città splendida, forse voi che ci vivete non vi rendete neanche conto dell’impatto emozionale che Reggio suscita in chi arriva da fuori. L’unica sensazione brutta riguardava l’assenza della Reggina. Non ne parlava nessuno, se non con riferimenti alla gloriosa Reggina di Foti. Si viveva di passato, non c’era speranza. Volevo dare un segnale forte, per risvegliare una passione sopita, ma non finita”.

QUESTIONE STADIO“E’ ovvio che l’emergenza Covid ha creato un solco importante. Poco prima del lockdown avevo parlato personalmente con tre società. Adesso stiamo cercando di far ripartire il tutto, ma prima di esporre il progetto alla città bisogna ricreare le basi nella loro interezza, altrimenti significherebbe vendere fumo”.

LA SERIE A“La mia frase: ‘Io non ho tempo per aspettare, devo provare a vincere subito’? Ci tengo a chiarire una cosa e sono contento di farlo attraverso voi. Questi non sono discorsi legati ad aspetti economici, anche se posso dire senza timore di smentita che io per la Reggina ho speso tanto senza guadagnare un euro. Ho rilevato questo club per una questione personale e farò di tutto per portarlo in Serie A. Se ci riuscirò, spiegherò alla città il motivo che mi ha spinto a prendere la Reggina, e chiarirò anche la questione del poco tempo a disposizione”.

L’INIZIO DI QUESTA STAGIONE “Come l’ho vissuto? Male, malissimo. Non pensavo si potesse soffrire così. Avevo finito col non dormire e col non mangiare, per fortuna adesso le cose stanno andando meglio”.

LA MAGLIETTA CONTRO IL CATANZARO “Io accetto le critiche di chi non ha gradito, ma non capisco quando mi si dice che un presidente queste cose non può farle, quando magari ci sono presidenti che fanno cose peggiori. Non l’ho mai detto finora, ma quest’anno, in una trasferta, io ed il mio entourage siamo stati trattati malissimo, con offese di stampo razzista. Credo che siano queste le cose da censurare, anziché una maglietta che non aveva certo lo scopo di offendere i tifosi catanzaresi”.

IL SANT’AGATA“Il mio orgoglio si chiama Sant’Agata. Ogni volta che lo faccio visitare a qualcuno, sono fiero di mostrare anche i dettagli, di mettere in risalto ciò che è stato fatto. Per il resto rifarei tutto, anche perché sono uno che tende a sommergere qualsiasi momento amaro”.

TAIBI“Penso che ora Taibi sia un ottimo ds, ha grandi potenzialità ma può ancora migliorare e diventare un direttore di primissima fascia. Gli scontri ci possono stare, quando avvengono con lealtà e correttezza”.

BARONI“Quello che sta facendo Baroni è sotto gli occhi di tutti. Sì, se si continua così parleremo certamente di prosieguo. D’altronde, prima ancora che dai contratti, le conferme più importanti arrivano dal campo”.

Reggina, Baroni: “Ho detto al presidente di fidarsi. E sul suo futuro ancora a Reggio…”

LA CITTA’ DI REGGIO“Amare Reggio è stato semplice, vista la valanga di affetto che ho ricevuto fin dal primo momento. Dai reggini ho ricevuto sostegno e vicinanza anche in momenti complicati, e questo non si dimentica. Ecco, se proprio dovessi dare un giudizio sul popolo reggino, direi che è un popolo che sa cosa significhi volere bene, e questo è un dono che si trova raramente”.

GALLO FUORI DAL CAMPO“Sono un uomo normalissimo, che quando può vive una quotidianità comune a tanti. Sono stato cresciuto da due genitori, entrambi calabresi, che mi hanno inculcato dei valori vecchio stampo. Mi autodefinirei una brava persona che non ha mai fatto del male a nessuno, quantomeno consciamente”.

SOGNI NEL CASSETTO“Cosa scelgo tra Champions League della Roma e Serie A della Reggina? Come ho detto qualche giorno fa, la Roma per me rappresenta una madre e la Reggina una moglie. Ma se mi mette di fronte ad una scelta simile, le rispondo senza pensarci un attimo: la Serie A della Reggina. Mi dica dove devo firmare (ride, ndr). Se porto la Reggina in Serie A ho raggiunto davvero il massimo, a quel punto potrei anche morire”.

Reggina, Folorunsho: “C’era aria di frustrazione nello spogliatoio, ma ora…”. Poi la confessione: “Avevo mollato il calcio…”

Condividi