Coronavirus, i DATI dell’Iss sulla mortalità: Calabria la Regione con meno morti in assoluto, anche la Sicilia ai margini dell’epidemia [GRAFICA]

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L’analisi dei pazienti positivi al Coronavirus deceduti ad un anno dallo scoppio della pandemia in Italia: l’età media dei deceduti è di 81 anni, solo il 3,1% del campione non aveva patologie pregresse. Il focus su Calabria e Sicilia

L’Italia ha superato le 100mila vittime a causa della pandemia del Coronavirus, adesso è possibile fare una stima su quali siano le caratteristiche anagrafiche e geografiche delle persone morte dall’inizio dell’emergenza. I dati infatti sono molto diversi da Regione e Regione e ad influire è soprattutto l’età dei pazienti, oltre che l’eventuale presenza di patologie pregresse. Nella statistiche si evince chiaramente che la Calabria è tra le Regioni con meno decessi (in assoluto la migliore se si considera il rapporto con la popolazione), mentre la Sicilia ha avuto qualche difficoltà soltanto nella terza fase della seconda ondata, ovvero nei mesi tra ottobre 2020 e febbraio 2021, rimane quindi in una situazione non preoccupante. A tal proposito è importante analizzare il report dell’Istituto superiore di Sanità aggiornato al primo marzo, quando i deceduti nel Paese erano esattamente 96.149.

Per quanto riguarda la distribuzione geografica, l’Iss suddivide il report in tre fasi: la prima è quella della prima ondata, da marzo a maggio 2020; la seconda è quella della bassa incidenza, da giugno a settembre 2020; la terza corrisponde alla seconda ondata, cioè da ottobre 2020 a marzo 2021. Nella prima ondata il 47,7% dei decessi riguarda la Lombardia, seguita dal 12,6% dell’Emilia-Romagna e dall’11,6% del Piemonte. Alto, sopra il 4%, anche il dato di Veneto e Liguria. Al Sud e al Centro il numero di vittime è stato nettamente inferiore. Nella seconda fase, quella della bassa incidenza, il 32.9% dei decessi riguarda ancora la Lombardia, poi il 13,5% il Veneto, il 9,4% l’Emilia-Romagna e 1’8% il Lazio. Più bassi, anche nell’estate del 2020, i dati al Sud. Si passa poi alla terza fase, quella della seconda ondata: in Lombardia si registra il 18,6% dei decessi, in Veneto il 12,7%, in Emilia-Romagna il 10,1%. Poi ci sono il Lazio all’8%, il Piemonte al 6,9% e sopra il 6% anche la Sicilia e la Campania. Più basso il dato per Calabria, Molise, Basilicata e Valle d’Aosta, anche se per le ultime tre Regioni influisce anche un numero molto più basso di abitanti rispetto ad altri territori.

Tabella della distribuzione geografica dei pazienti deceduti e positivi al Covid-19 per periodo
Tabella della distribuzione geografica dei pazienti deceduti e positivi al Covid-19 per periodo

Se andiamo a vedere il totale delle vittime dall’inizio dell’epidemia ad oggi in Lombardia si registrano 28mila morti, con circa 10mila in Emilia-Romagna e Veneto. In percentuale, il 29,2% dei decessi è avvenuto in Lombardia, 11,1% in Emilia-Romagna, il 10,2% in Veneto, 8.6% in Piemonte e il 6.1% nel Lazio. Poi, in ordine, ci sono: Toscana, Campania, Sicilia, Puglia, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Abruzzo, Trento, Sardegna, Bolzano, Umbria, Calabria. Valle d’Aosta, Molise, Basilicata. L’età media dei deceduti è di 81 anni, quella mediana di 83. Le donne decedute sono il 43,9% delle vittime. L’età mediana dei deceduti è di oltre 30 anni più alta rispetto alla mediana di chi ha contratto l’infezione: 83 anni contro 48. L’età media dei decessi settimanali è aumentato dall’inizio dell’epidemia fino a raggiungere gli 85 anni della prima settimana di luglio 2020, per poi scendere di nuovo leggermente, con un’ulteriore riduzione a partire dalla seconda settimana di febbraio 2021. I pazienti deceduti con meno di 50 anni sono stati in totale 1.055, 11,1% di quelli totali. Sotto i 40 anni solo 36 di loro non avevano patologie pregresse. Sul totale dei decessi il 3,1% del campione non aveva patologie pregresse, considerando tutte le età.

Numero di decessi di pazienti positivi al Covid-19 per fascia di età
Numero di decessi di pazienti positivi al Covid-19 per fascia di età

Per quanto riguarda i pazienti deceduti che sono prima stati ricoverati, i sintomi più comuni prima del ricovero sono stati dispnea (73% dei casi), febbre (68%) e tosse (33%). Dalla data dell’insorgenza dei sintomi alla data del decesso il tempo mediano è di 13 giorni: tra l’insorgenza dei sintomi e il ricovero passano 5 giorni, tra il ricovero e il decesso 8 giorni. Per quanto riguarda i tre diversi periodi, si registra l’aumento dei decessi con tre o più patologie. Crescono i decessi delle persone anziane e con condizioni di salute già gravi.

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