Scilla: 49 anni fa moriva il grande artista Maurits Hescher che nel 1931 disegnò due stupende litografie [FOTO]

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Le Litografie di Scilla furono due, sulle vedute dei quartieri di Marina Grande e Chianalea e scrisse “Ero incredibilmente interessato al paesaggio del Sud Italia, fui colpito da quei tetti tondeggianti ed ho trovato tutto questo affascinante”

Maurits Cornelis Escher nacque il 17 giugno 1898 a Leeuwarden in Frisia, nei Paesi Bassi da George Arnold e Sara Gleichman. Nel 1903 la famiglia si trasferì a Arnhem, dove il giovane Maurits detto «Mauk», frequentò la Scuola Elementare dedicandosi con grande entusiasmo alle arti grafiche. Nel 1919 frequentò la Scuola di Architettura e Arti Decorative di Haarlem, dove apprese i rudimenti dell’intaglio e si iscrisse ai corsi di Disegno del maestro Samuel Jessurun de Mesquita, che assecondò e migliorò il suo talento grafico. Nella primavera del 1922 Escher visitò l’Italia in compagnia di alcuni suoi amici. Rimasto stregato dalla bellezza di quel paese, l’artista olandese vi ritornò nell’autunno dello stesso anno. Fu a Genova e a Siena, in quest’ultima eseguì le prime incisioni lignee di paesaggi italiani. Escher rimase piacevolmente colpito dalla città e dalle verdeggianti campagne toscane e in modo particolare dalla bellissima San Gimignano. Nella primavera del 1923 si trasferì presso la costiera amalfitana. Escher fu meravigliato dai paesaggi del Sud Italia per la mescolanza di elementi romani, greci e saraceni presenti nelle architetture di Ravello, Atrani e sopratutto Amalfi. Quello amalfitano fu per Escher un soggiorno proficuo non solo dal punto di vista artistico, ma anche sotto il profilo amoroso. Nel 1923, infatti, il pittore incontrò a Ravello Jetta Umiker, una ragazza che si interessava di pittura e di disegno e fu il futuro amore della sua vita. I due si sposarono nel 1924 a Viareggio, in Toscana, si stabilirono poi a Roma ed ebbero tre figli, George, Arthur e Jan. Furono anni felici, durante i quali Escher poté finalmente dedicarsi con assoluta devozione alla sua vocazione grafica, senza per questo sacrificare la sua passione per i viaggi. In aprile, quando il clima mediterraneo era favorevole ai viaggiatori, era solito riunirsi con un gruppo di artisti per viaggiare negli Abruzzi, Campania, Sicilia, Corsica e Malta. Nel maggio del 1930 Escher partì in Calabria, rimase più di una anno a girare tra i piccoli borghi della regione e i ricordi del viaggio rimasero per sempre nel suo cuore e impressi nella sua mente. Da Roma arrivò infatti a Pizzo Calabro in treno e da lì intraprese un lungo viaggio tra le coste calabresi. Durante le varie esplorazioni eseguì innumerevoli schizzi e al suo ritorno raggruppò 13 stampe in un opera che chiamò “Calabrie, 6 Xilografie e 7 Litografie”. Di pregevole fattura furono i lavori eseguiti nel 1930 a Morano Calabro, Pentadattilo e Rocca Imperiale mentre nel 1931 fu la volta di Tropea, Santa Severina, Rossano Calabro e Scilla. Le Litografie di Scilla furono due, sulle vedute dei quartieri di Marina Grande e Chianalea e scrisse “Ero incredibilmente interessato al paesaggio del Sud Italia, fui colpito da quei tetti tondeggianti ed ho trovato tutto questo affascinante”. Maurits Cornelis Escher fu “folgorato” dal modo armonico dei villaggi calabresi e in questo contesto ha risaltato le sue folli e intriganti raffigurazioni geometriche e di tipo matematico, “mi sento spesso più vicino ai matematici che ai miei colleghi artisti” ammise Escher. L’uomo è incapace di immaginare che in qualche punto al di là delle stelle più lontane nel cielo notturno lo spazio possa avere fine, un limite oltre il quale non c’è che il nulla. Morì a Laren vicino Amsterdam il 27 marzo 1972.

Enrico Pescatore

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