Vaccino a Scanzi, la confessione del medico: “Mi ha chiamato più volte per farselo fare, poteva aspettare”

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Il giornalista del “Fatto Quotidiano” Andrea Scanzi e la lunga polemica sul vaccino: il direttore dell’Asl di Arezzo lo inchioda e smentisce

Nuovi aggiornamenti sul “caso Scanzi“, dopo le polemiche per il vaccino somministrato al giornalista che avrebbe “scavalcato la fila”. Ad inchiodarlo è il dottor Evaristo Giglio, direttore dell’Asl di Arezzo, che a “Non è l’Arena” spiega i motivi per cui il giornalista del Fatto Quotidiano avrebbe anche mentito: “Scanzi, da quello che lui e il suo medico di famiglia hanno detto, sarebbe un caregiver di questi famigliari ammalati che risultano nella lista dei vulnerabili. Scanzi era l’ultimo di questa lista. Anzi, si è trovata una situazione convincente per cui, avanzando queste due dosi e con lui che da tempo aveva chiesto di essere chiamato come ‘panchinaro’. Prima non era mai stato preso in considerazione, perché per quanto mi riguarda si poteva aspettare anche un altro mese o forse un altro anno. Da parte mia non c’è stata assolutamente nessuna forzatura da questo punto di vista”.

Non solo questo, ma anche il fatto che fosse stato Scanzi a chiamare ripetutamente il medico per vaccinarsi e non il contrario, come da lui affermato: “Prima di Scanzi ce n’erano tanti altri – prosegue il dottore – Quindi lui poteva aspettare. Ma il medico di base del giornalista gli ha detto che Scanzi avrebbe aspettato, l’importante è che prima o poi fosse stato chiamato al momento opportuno. Ho ricevuto altre telefonate anche dallo stesso Scanzi, evidentemente gli hanno dato il mio numero…Mi ha detto: ‘guardi, non so se il medico le ha accennato la mia situazione, io sono sempre disponibile quando voi potete’. E io gli ho risposto che sarebbe passato del tempo, perché abbiamo altre priorità”.

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