Reggio Calabria: la vicenda di Maria Antonietta Rositani è tutt’altro che un caso isolato ma una realtà quotidiana

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Reggio Calabria: la vicenda di Maria Antonietta Rositani è tutt’altro che un caso isolato ma una realtà quotidiana, tanto da meritare una giornata internazionale dedicata alla lotta per eliminare questa piaga

Ha molto colpito la vicenda di Maria Antonietta Rositani, la donna di Reggio Calabria a cui il marito ha dato fuoco perché aveva trovato il coraggio di denunciarlo dopo vent’anni di violenze, che alla fine avevano colpito anche la figlia. Purtroppo è tutt’altro che un caso isolato. La violenza contro le donne è ancora purtroppo una realtà quotidiana, tanto da meritare una giornata internazionale dedicata alla lotta per eliminare questa piaga. L’Organizzazione Mondiale della Sanità rivela che nel mondo il 35% delle donne ha subito violenza. La crisi sanitaria che stiamo vivendo ha accentuato il problema: i dati Istat mostrano una forte crescita del numero di telefonate al 1522 nel primo periodo di lockdown in Italia. Rispetto al 2019, le donne vittime che si sono rivolte al numero antiviolenza 1522 in Lombardia sono aumentate del 25% nel periodo 1 marzo-16 aprile 2020. Le donne che si sono rivolte a un centro antiviolenza come nuovi contatti sono state 6545 nell’arco del 2019, più del doppio rispetto al 2013. Le nuove prese in carico hanno riguardato per circa il 44% dei casi donne residenti in provincia di Milano e Brescia. Questi dati sottolineano la mancanza di correlazione tra sviluppo economico e sviluppo sociale.
Tuttavia, sono ancora numerose le donne che alla fine non denunciano. Questo è probabilmente legato al fatto che il 93,4% dei casi di violenza, sempre secondo i dati Istat, avviene fra le mura domestiche. Nel “Rapporto L’allerta internazionale e le evidenze nazionali attraverso i dati del 1522 e delle Forze di Polizia – La violenza di genere al tempo del coronavirus: Marzo – Maggio 2020”, si legge che negli ultimi dieci anni i femminicidi hanno costituito un terzo degli omicidi, raggiungendo il 57.1% nel pieno lockdown di marzo 2020. La violenza sulle donne ha diverse forme e modalità: quella fisica è più facile da riconoscere e sovente ci si concentra solo su di essa, ma esistono anche la violenza psicologica e quella economica. La violenza, in tutte le sue forme, si radica e progredisce nella disuguaglianza e nella discriminazione. Il quinto obiettivo dello sviluppo sostenibile ONU è l’uguaglianza di genere, un impegno importante. Tuttavia, il Report 2020 evidenzia come la sua implementazione difetti di avanzamenti, tanto che la situazione fa temere che l’uguaglianza fra i sessi sia ancora considerata (come già fu nella crisi innescata nel 2008) un lusso per periodi di prosperità, anziché un diritto. Il Gender Gap rappresenta una continua e persistente violazione dei diritti delle donne. Solo l’acquisizione di una parità nei diritti, che vuole dire anche e forse soprattutto parità economica, può essere uno dei principali antidoti alla violenza sulle donne.
Olga Balzano Melodìa

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