Egan Bernal domina anche a Cortina d’Ampezzo, favorito da una tappa ‘mutilata’: Caruso tiene botta, si stacca Yates. Nibali prova la fuga
Doveva essere la tappa regina del Giro d’Italia 2021, si è rivelata una tappa ‘mutilata’. Poco prima della partenza una riunione fra RCS, UCI e CPA ha accolto le proteste dei ciclisti preoccupati dalle avverse condizioni meteo e dal ghiaggio sul Fedaia: tappa ridotta da 212 km a 155, eliminate le salite del Fedaia e del Pordoi (Cima Coppi), con le sole Crosetta e Passo Giau rimaste come uniche asperità di giornata. Una tappa letteralmente stravolta rispetto al disegno originale, scelta che ha fatto il gioco della Ineos Granediers. Ganna e Puccio hanno fatto il solito grande lavoro davanti, permettendo ad Egan Bernal di gestire la corsa e poi scattare in salita sul Passo Giau a 25 km dal traguardo verso il successo finale. Il colombiano stacca Simon Yates scivolato nelle fasi centrali di gara e incapace di tornare a ruota del rivale a causa del freddo e delle avverse condizioni meteo (ne aveva dato segnale già a Sestola): 2’37” il ritardo del britannico. Tiene botta Damiano Caruso (27”): il siciliano sfrutta le difficoltà di Yates, lo sorpassa al secondo posto e si dimostra l’unico in grado di rispondere ad un Bernal comunque lanciatissimo verso la vittoria. Vlasov fermato dalla mantellina che gli finisce nella catena (2’11”). Ciccone limita i danni accumulando 1’18” dalla maglia rosa.
Menzione d’onore per Vincenzo Nibali. Il ciclista siciliano ha soppesato le possibilità di ritirarsi dopo la caduta di ieri, ma ha deciso di proseguire e provare a lasciare il segno. Promessa mantenuta con una fuga accompagnata da Formolo, Almeida, Izagirre e Pedrero, nella quale lo ‘Squalo’ ha raccolto oltre 4 minuti, salvo poi staccarsi dai fuggitivi sul tratto più duro del Passo Giau, dimostrando di non essere al meglio a causa dei problemi fisici.