Coronavirus, Sileri sull’obbligo vaccinale: “al momento non è sul tavolo”

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Coronavirus, Sileri: “Obbligo vaccinale? Al momento non è sul tavolo, credo che raggiungeremo una quota di popolazione vaccinata sufficientemente alta per garantirci la protezione senza dover introdurre l’obbligo”

Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul green pass vaccinale. “Il pass nazionale cartaceo è già una realtà, diventerà ovviamente elettronico con un QR code mediante applicazione, si sta lavorando per renderla effettiva –ha affermato Sileri-. Chi non ha fatto il vaccino, ogni volta che fa un tampone dovrà inserire all’interno la negatività del tampone”.

Sull’obbligo vaccinale. “Al momento non è sul tavolo la possibilità di un obbligo vaccinale per la popolazione. La richiesta per la vaccinazione al momento è estremamente alta. Credo che raggiungeremo una quota di popolazione sufficientemente alta per garantirci la protezione senza dover introdurre l’obbligo”.

Sul vaccino in vacanza. “La scelta più di buon senso è quella di organizzarsi le vacanze in base alle date del vaccino. La possibilità di estendere l’intervallo tra la prima e la seconda dose consente di potersi organizzare in questo senso. Se fai J&J basta una dose, se fai Astrazeneca addirittura passano 3 mesi tra la prima e la seconda dose, è pur vero che credo sia fattibile per alcune Regioni garantire il vaccino ai turisti. E’ chiaro che alcune Regioni avranno un afflusso tale che questo sarà molto difficile. Con un po’ di organizzazione e con numeri molto piccoli si può fare”.

Sulla possibilità che i medici di base diventino dipendenti statali. “Qualcuno dice magari, qualcun altro dice di no, credo che però una rivisitazione del tipo di contratto dei medici del territorio sia necessaria, con un’ampia discussione con tutte quante le sigle per trovare la soluzione migliore che consenta garanzie per i medici e per i cittadini”.

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