Ex Reggina, la nuova vita (per ora) di Walter Mazzarri: “Sono un manager, ho messo su ville di lusso che ospitano vip”. E ricorda con orgoglio gli amaranto

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Le parole dell’ex allenatore della Reggina Walter Mazzarri, che si è “reinventato” manager dopo un anno e mezzo senza calcio: ma aspetta l’offerta giusta

Walter Mazzarri non ha bisogno di presentazioni nel mondo del calcio a livello nazionale e non solo. A maggior ragione se si pronuncia questo nome a Reggio Calabria. E’ stato l’allenatore della Reggina in Serie A rimasto per più tempo in sella (3 anni) culminando il suo ciclo vincente con la splendida stagione 2006-2007 conclusa con la salvezza dopo 11 punti di penalizzazione. La sua carriera in piena ascesa l’aveva portato fino al Napoli, oltre ad Inter e Premier, ma l’ultima esperienza risulta essere quella pre Covid: il 4 febbraio 2020 si dimette da allenatore del Torino e, da allora, è fermo. Fermo sul campo, si intende, perché fuori è il solito uragano pronto a reinventarsi e ad aggiornarsi.

Adesso, come racconta in un’intervista al Corriere della Sera, fa il manager. Non è un addio al calcio, ma solo una “vita parallela” che sta portando avanti in attesa dell’offerta giusta: “A Torino decisi di dimettermi ma per questioni che con il calcio e il club non c’entrano. E di cui non parlo – ha spiegato – Sono carico come e più di prima. Finora è stata una scelta. Ho rifiutato diverse proposte perché dopo 20 anni di carriera posso anche permettermi di selezionare soltanto progetti che realmente mi convincono. Chi crede nel mio lavoro deve confrontarsi con le mie idee. Se conosce un po’ di quello che ho fatto, sa che posso essere un valore aggiunto. Diciamo pure che, complice il Covid, ho deciso di fermarmi, riflettere. E nel frattempo studiare il calcio che si evolve”.

E mentre studia il calcio, Walter Mazzarri “sfonda” su un altro settore: quello imprenditoriale. “Faccio il manager – prosegue – Ho messo su ville di lusso che affitto ad un target alto. Ho voluto misurarmi con l’economia, sfruttando gli insegnamenti di imprenditori importanti che ho avuto come presidenti: Cairo e De Laurentiis, in particolare. Ho già ospitato vip, personaggi dello spettacolo. Tutti entusiasti. Quando facevo il secondo di Ulivieri e a Napoli lui mi presentò a Ferlaino, gli disse: presidente, il mio vice è un economista e poi un bravo tecnico. E ho indirizzato entrambi sugli investimenti”.

Non mancano i riferimenti importanti a quella che è stata la sua brillante carriera, come a voler dire: “Chi mi vuole, si guardi il mio curriculum”. E per questo nomina anche la Reggina. “Basta andare a scorrere gli almanacchi – dice Reggina salvezza storica, Livorno ritorno in A dopo 55 anni, Sampdoria rinata, Napoli preso al sest’ultimo posto e portato in Champions. Quinto con l’Inter in un momento storico difficile per il club e a Torino il record dei 63 punti. Le sembra poco? Poi, certo, c’è chi dice: ma cosa ha vinto? Molte volte in questo ambiente, sbagliando, si parla di vincenti e non vincenti. Il lavoro dell’allenatore va valutato in base alle forze che ha. Chi consegue risultati superiori alle aspettative vince uguale. Un rimpianto? Con il senno di poi, di essere arrivato all’Inter nel posto giusto ma nel momento sbagliato. Il futuro? Le dico il presente: oggi il mio telefono squilla ogni minuto”.

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