Messina: furti al Policlinico, la nota dell’Azienda Ospedaliera

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policlinico messina(18)L’Azienda Ospedaliera Universitaria, Policlinico “G. Martino”, a fronte di alcuni furti commessi nel rinnovato padiglione B, a meno di 48 ore dalla sua inaugurazione, ha emesso la seguente nota:

Non sono ancora trascorsi nemmeno tre giorni da quando alcuni reparti, afferenti al dipartimento di medicina interna, sono stati trasferiti dal padiglione C al  rinnovato padiglione B.  Un trasferimento che come Azienda abbiamo ritenuto fondamentale per poter assicurare ai pazienti maggiore confort e un ambiente quanto più accogliente possibile.

Eppure nonostante un presidio di vigilanza  – già a meno di 48 d’ore di distanza  – ci ritroviamo a dover segnalare comportamenti tutt’altro che signorili.

È stato infatti sottratto materiale, di diversa tipologia, destinato ai reparti: accessori per il bagno, cavetti di antenna per tv, specchi, perfino due scaldasalviette dei bagni per disabili.

Tali sottrazioni, seppur poco rilevanti sul piano di un mero calcolo economico, minano nei fatti quel confort che tanto abbiamo cercato di costruire nella realizzazione del padiglione B e che riteniamo faccia parte integrante di un percorso di cura.

Siamo rammaricati in primo luogo nei confronti dei pazienti e degli utenti ai quali non possiamo che porgere le nostre scuse.

A chi ieri riusciva a guardarsi allo specchio o vedere tranquillamente la tv ed oggi non si spiega come sia possibile che manchi l’antenna, rispondiamo che abbiamo allertato il servizio di vigilanza H24; tuttavia non possiamo assicurare che ciò sia sufficiente ad arginare le pretese di chi ha bisogno di staccare uno “scaldasalviette” e portarlo via per sentirsi più ricco.

Ci appelliamo affinché prevalga il senso di civiltà e se ciò significasse pretendere troppo, allora quanto meno speriamo in un più semplice ma efficace senso di rispetto; non per la struttura e per chi ci lavora ogni giorno compiendo il proprio dovere (sarebbe fantasioso pensarlo), ma quanto meno nei confronti di chi la tv avrebbe voluto vederla a casa e, di certo, se si ritrova in ospedale non è per una “passeggiata” di salute, ma perché quella salute la richiede o la vuole recuperare. 

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