Olimpiadi di Tokyo, la delusione di Nibali: “giocato al meglio le nostre carte, ma nel finale Bettiol non era al massimo”

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La delusione di Vincenzo Nibali dopo la gara di ciclismo su strada alle Olimpiadi di Tokyo: il ciclista siciliano si rammarica per il problema avuto da Bettiol nel finale

La Nazionale di ciclismo non partiva certo da favorita, ma aveva comunque ambizioni importanti. Del resto al roster azzurro non mancava di certo il talento, nè tantomeno l’ambizione. Vincenzo Nibali in particolare aveva un conto in sospeso con le Olimpiadi dopo la caduta nel finale dell’edizione di Rio de Janeiro che gli ha impedito di vincere un meritato oro. Quest’oggi gli azzurri si sono comportati bene, lavorando per Bettiol, uno dei pochi a tenere il ritmo di Pogacar quando le pendenze sono diventate durissime. Negli ultimi km però il ciclista italiano si è dovuto fermare a causa dei crampi dovuti al percorso durissimo che ha visto in difficoltà anche campioni del calibro di Thomas e Valverde. Resta tanta amarezza fra i ciclisti italiani per non aver potuto concretizzare la propria strategia. Ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’ Nibali ha esternato il suo rammarico: “c’è mancato poco. Avevamo giocato le nostre carte nel modo giusto con Alberto Bettiol che stava bene, solo che nel finale le energie non erano al massimo, non so bene com’è andata nel finale. Abbiamo cercato di anticipare più volte, l’andatura è stata sempre molto alta, anche io nei due giri finali ho cercato di anticipare la salita. Alla fine ci sono stati tanti scatti, io sono uscito nel momento giusto, quando è uscito anche Evenepoel. Abbiamo fatto un’azione ma dietro hanno ricucito“.

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