La Reggina va all’attacco, ma tra rumors veri o presunti la certezza (ad oggi) è soltanto una: la situazione nel reparto avanzato

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Il punto sul reparto d’attacco della Reggina, quello maggiormente attenzionato sul mercato a una ventina di giorni dalla chiusura

Una settimana esatta e la Reggina farà il suo esordio ufficiale nella stagione 2021-2022. Lunedì prossimo gli amaranto saranno di scena all’Arechi per la Coppa Italia, prima di tuffarsi al Granillo per il doppio turno interno all’esordio in campionato. Il mercato però incombe e continua ad essere l’argomento principale, almeno per tutta questa settimana. Dalla prossima, e fino alla chiusura, calcio giocato e trattative si incastreranno alla perfezione.

Dalle parti dello Stretto, per forza di cose, non si abbasserà la guardia. Motivo? L’attacco. La Reggina vuole andare all’attacco, ma per farlo ha bisogno degli attaccanti. Ce ne sono due effettivi, di ruolo, al momento, non considerando Jeremy Menez, che centravanti non è. Ed è questo il punto. Ma andiamo con ordine. Dopo la chiusura della trattativa per Adjapong (si attende solo l’ufficialità), la difesa è stata sistemata. A centrocampo si resta in attesa di capire se arriverà un altro centrocampista centrale (ovviamente Under) dopo l’arrivo di Hetemaj (ad oggi sono in quattro).

Il reparto maggiormente attenzionato, però, è quello offensivo, come detto. Ad oggi le prime punte sono soltanto German Denis e Adriano Montalto. Poche, troppo poche, considerando il tipo di utilizzo del Tanque e il fatto che Aglietti giochi con due punte pure. E’ ormai assodato, infatti, l’uso del 4-4-2 naturale come modulo base. Questo significa che di attaccanti veri e propri ne servano almeno quattro. Perché Bellomo, pur essendo stato adattato (e anche bene, visto il gol col Benevento), non è un attaccante puro con le caratteristiche e il fisico da centravanti. E su Menez il discorso è simile, anche se qui c’è di mezzo il suo futuro, ancora un rebus. La sirena dall’Arabia Saudita c’è e rimane in piedi, ma il calciatore sta aspettando risposte. La società interessata deve liberare una casella da extracomunitario prima di poter procedere all’offerta da formulare alla Reggina, che eventualmente valuterà cosa fare. Tutto, ancora, un grande punto interrogativo, con il solito assunto: si sta andando alla ricerca di un attaccante esperto, il che significa che una casella Over dovrà essere liberata (oltre alle 6 già in uscita) e il principale indiziato è sempre il francese.

Da qui, l’altro ragionamento, probabilmente l’unica certezza ad oggi sull’attaccante: il suo identikit. Considerando le caratteristiche di Montalto e Denis, sembra chiaro che il club voglia andare dritto su un profilo di quel tipo. Un vero attaccante, un centravanti completo abile a dialogare col compagno, bravo sia a venire incontro che a cercare la profondità, forte fisicamente, buon goleador. Di nomi ne sono usciti diversi, ma per quasi tutti si tratta di rumors. Alcuni veri, alcuni presunti, alcuni fasulli. Si è parlato di Galabinov, di Paloschi, di Falcinelli, ma si è davanti a qualcosa che non si può definire neanche interessamento. La verità è che l’unico calciatore su cui la società ha provato un affondo vero e convinto è Samuel Di Carmine, che Aglietti gradirebbe molto e che rappresenterebbe la prima scelta. Tutti questi calciatori, oltre a percepire ingaggi importanti (che ne dimostrano il valore) sono svincolati o in scadenza a breve, e quindi appetiti da tantissimi club. Con le aste aperte, è chiaro, non è facile trattare, soprattutto – come nel caso di Di Carmine – se si apre un piccolissimo spiraglio Serie A, che ogni calciatore attende fino all’ultimo.

Di certo, a una ventina di giorni dalla chiusura, riecheggiano le parole del ds Taibi rilasciate settimane fa a Reggina Tv. L’ex portiere spiegò infatti che, spesso, sugli attaccanti si aspetta la fase finale del mercato perché questi – a corto di offerte e onde evitare il rischio di rimanere senza squadra a pochi giorni dalla chiusura – verso la fine ridimensionano le proprie richieste, che in una fase iniziale sono invece più pretenziose. Una sorta di partita a scacchi dove bisogna muovere le mosse giuste al momento giusto. E’ quanto accade nel mercato delle idee, nel mercato “a stento” post Covid, nel mercato in cui bisogna bisogna – più degli altri anni – conciliare il risultato sportivo alle esigenze di bilancio. La certezza rimane l’arrivo di uno o due attaccanti puri, ma cercando di non sbagliare la scelta. Aglietti aspetta, ma in Coppa dovrà sicuramente arrangiarsi.

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