Da “Ttacca o sceccu” a “A facci i cu non voli”: Denis come Mozart, dal Sudamerica a Pellaro con furore [FOTO]

StrettoWeb

German Denis come Santos Batista Mozart, circa 15 anni dopo: El Tanque ormai conosce il dialetto come un reggino qualunque, anzi un “pellaroto”

In principio fu “Ttacca o sceccu”, tale Santos Batista Mozart da… Pellaro. Adesso è “A facci i cu non voli”, tale German Denis, sempre da Pellaro. Circa 15 anni dopo, un altro sudamericano (allora brasiliano, oggi argentino) diventa reggino, anzi pellaroto. El Tanque, in realtà, reggino ci è diventato sin da subito, sin dal giorno del suo arrivo, ormai due anni fa. E anche lui, come Mozart – la cui frase in dialetto al “Chisti Simu” fu celebre” – si ripete utilizzando sui social una frase tipica delle nostre parti, “A facci i cu non voli”. Lo ha scritto su Instagram, nel suo profilo ufficiale (non è la prima volta) allegando una foto durante un allenamento. Si sta preparando, più carico che mai, alla gara dell’Arechi di domani. E lo fa da reggino, da “pellaroto”. Lui, a Pellaro, è andato ad abitarci sin dal suo arrivo (come Mozart), integrandosi perfettamente con la nota località a sud di Reggio Calabria. E più volte, pubblicamente, ha tenuto a salutare tutti gli abitanti di Pellaro, magari dopo un gol. La speranza? Che si ripeta. Ma, intanto, “A facci i cu non voli”. Firmato: German Denis.

storia german denis

Condividi