Covid, la Sicilia resta bianca per un’altra settimana: il “caso” delle Terapie Intensive che salva l’Isola [DATI]

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La bozza del report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss: i dati su Rt, incidenza e ospedalizzazioni

L’Italia dovrebbe rimanere tutta in zona bianca. E’ quanto si apprende dalla bozza del report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss. Non sarebbe previsto, infatti, un cambio di colore per la Sicilia da bianco a giallo in base ai dati del monitoraggio settimanale ora all’esame della cabina di regia. Questo avviene nonostante i dati dell’Isola facciano emergere il superamento della percentuale di rischio sia dei ricoveri ordinari che delle terapie intensive. I dati in possesso della cabina di regia sarebbero leggermente diversi, per una questione di decimali, rispetto a quelli forniti da Agenas. Una delle ipotesi è che il numero di posti letto attivati nei reparti di area medica e di terapia intensiva non sia lo stesso: ciò significa che i dati comunicati alla cabina di regia sono più aggiornati (e quindi con più posti totali a disposizione, almeno sulla carta) rispetto a quelli di cui è in possesso Agenas. L’isola si sarebbe “salvata” rispetto al parametro delle terapie intensive grazie all’incremento della disponibilità dei posti letto, che le ha consentito di rimanere, seppur di pochissimo, sotto la soglia del 10% di occupazione, necessaria per passare in zona gialla. E’ questo il motivo per cui sembrerebbe, ma bisogna attendere l’ufficialità, che il Ministero della Salute non si sta predisponendo alcuna ordinanza per la Sicilia, almeno per questa settimana.

Per quanto riguarda la situazione epidemiologica generale del Paese, secondo i dati emersi dalla cabina di regia per il monitoraggio Covid, riunita questa mattina come ogni venerdì, l’Rt nazionale è in calo: scende all’1,1, dopo che la scorsa settimana si era attestato su 1,27. L’ulteriore discesa conferma una tendenza in atto da alcune settimane (il 6 agosto era ad 1,56) e porta la replicazione del virus quasi a livelli soglia. In lieve aumento l’incidenza, passata secondo i dati Iss da 68 a 69 casi per centomila abitanti (nel periodo 9-15 agosto), mentre i dati in tempo reale fotografano una sostanziale stabilità, 73,6 a ieri contro 73 di giovedì scorso. Da quanto emerge nella bozza del report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss, nell’ultima settimana 18 regioni risultano classificate a rischio moderato. Le restanti 3 regioni, che sono Lombardia, Veneto e Lazio, risultano classificate a rischio basso.

“L’attuale impatto della malattia COVID-19 sui servizi ospedalieri è limitato, tuttavia i tassi di occupazione e il numero di ricoverati in area medica e terapia intensiva sono in aumento. La trasmissibilità stimata sui soli casi ospedalizzati è sopra la soglia epidemica”, rileva ancora la bozza. Anche nell’ultima settimana nessuna regione supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva tuttavia p in aumento al 4,9%, con il numero di persone ricoverate in aumento da 322 (10/08/2021) a 423 (17/08/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta al 6,2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 2.880 (10/08/2021) a 3.472 (17/08/2021).

Dodici regioni, si legge nel report, riportano allerte di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza. Stabile nell’ultima settimana il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (15.021 vs 15.026 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti aumenta leggermente (33% vs 32% la scorsa settimana). In diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (46% vs 47%). Infine, il 21% è stato diagnosticato attraverso attività di screening.

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