Green Pass a scuola, niente liste dei docenti non vaccinati. Il Garante della Privacy: “presidi devono limitarsi solo a verificare possesso della certificazione”

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Secondo Garante per la Protezione dei dati personali Pasquale Stanzione, ci sono diversi motivi per essere perplessi: “non solo in termini di privacy ma anche di ragionevolezza della misura. In tal modo, ad esempio, non si potrebbe accertare se un vaccinato nel frattempo si è contagiato, vanificando il senso del Green Pass”

Non verrà stilata alcuna lista di docenti non vaccinati perché “non è consentita la verifica diretta delle scelte vaccinali e della condizione sanitaria da parte dei dirigenti scolastici, i quali devono limitarsi al compito di verificare il possesso di una certificazione valida”. Si è espresso così il Garante per la Protezione dei dati personali Pasquale Stanzione, in un’intervista pubblicata questa mattina sulle pagine de ‘La Repubblica’ in merito all’ipotesi che le scuole possano avere gli elenchi degli insegnanti che hanno già sostenuto la vaccinazione anti Covid-19. “Questa soluzione solleva più d’una perplessità, non solo in termini di privacy ma anche di ragionevolezza della misura. In tal modo, ad esempio, non si potrebbe accertare se un vaccinato nel frattempo si è contagiato, vanificando il senso del Green Pass. E per quanto riguarda i certificati di esenzione, servono cautele per evitare la rivelazione di dati sanitari e patologie”, spiega.

Quanto poi all’ipotesi del sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso di un’autocertificazione per controllare i Green Pass, Stanzione afferma: “anche in questo caso, questa forma di attestazione non è attualmente prevista dalla normativa vigente. Se venisse introdotta per legge, ci si dovrebbe comunque limitare alla sola certificazione dell’assenza di condizioni che impediscono l’ingresso a scuola, senza riferimento a dati ulteriori”. Il processo di check del Green pass potrà creare diversi problemi, in quanto l’App a disposizione dei presidi non prevede nella schermata la data di scadenza, né la modalità usata per ottenerlo (vaccino, guarigione o tampone) per garantire la protezione dei dati sensibili. Di conseguenza i dirigenti, o comunque i loro delegati addetti al controllo, dovranno effettuare la pratica giornalmente. Questo comporterà una  non semplice gestione degli ingressi mattutini, con un docente delegato o ATA a passare in rassegna tutti i certificati verdi ogni giorno. “Un lavoro che dura circa 5 minuti, ma fatto per centinaia di persone ci vorrà circa un’ora”, stimava il presidente dell’associazione ANDIS durante una intervista rilasciata alla nostra testata. Disagio evidenziato anche da altre associazioni e per il quale non si trova ancora una soluzione. E questo a pochi giorni dall’inizio delle lezioni. In Calabria le percentuali sulle vaccinazioni sono ancora piuttosto indietro rispetto alla media italiana: su una platea di 46.350 persone attive nelle scuole, solo in 30.772 hanno completato il ciclo vaccinale (il 66%) e in 32.472 hanno ricevuto solo la prima dose portando così la percentuale al 73,2%. Dall’assessorato all’Istruzione si conferma però che si tratta ancora di cifre incomplete e che in molti sarebbero già stati sottoposti alla vaccinazione senza però figurare negli elenchi ufficiali. Insomma, sul tema scuola il Governo ancora brancola nel buio e i dubbi dei presidi non sono stati ancora risolti.

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