Riforma Catasto, Salvini: “su aumento delle tasse non può esserci ok della Lega”

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Salvini ha invitato i ministri leghisti a disertare il Consiglio dei ministri: “la riforma può implicare un aumento medio del 40% della casa”

“Noi siamo entrati al Governo per tagliare le tasse, non per aumentarle. Se c’è il rischio di aumento di tasse non ci può essere l’ok della Lega: mi fido di Draghi ma guardo quello che c’è scritto, ovvero la riforma del catasto, che può implicare un aumento medio del 40% della casa. Le case degli italiani sono già ipertassate e per gli italiani la casa è sacra. Oggi si chiedeva una delega in bianco per i prossimi tre o quattro anni e Draghi non rimarrà forse altri tre o quattro anni, e poi non c’è nulla sulla rottamazione delle cartelle”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a Fuori dal Coro, su Rete 4. Giancarlo GiorgettiMassimo GaravagliaErika Stefani hanno disertato il Consiglio dei ministri che dà il via libera a una delle riforme più attese del Governo, vergando dure critiche di merito, per aver scelto di insistere sulla riforma del catasto, e di metodo, per aver chiesto una “fiducia al buio”.

I ministri leghisti non erano quindi d’accordo sullo “strappo” sulla delega fiscale: “mi hanno avvisato loro, mi hanno detto ‘Matteo, dovremmo votare un testo che non abbiamo in mano’. Li ringrazio, hanno permesso alla Lega di dimostrare che siamo coerenti”, ha proseguito il numero uno del Carroccio. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando (Pd), a Otto e mezzo su La7, però attacca: “abbiamo avuto il documento sulla legge delega questa mattina, ma si trattava di un lavoro abbastanza semplice, verificare cioè che corrispondesse a quella votata dalla maggioranza in Consiglio dei ministri, non c’era niente di nuovo nella discussione e quindi sarà Salvini a dover dare spiegazioni, visto che ha anche posto una questione di presunti accordi violati”.

“Ha ragione Salvini – chiosa invece Ignazio La Russa – , è vero quando dice che non può ricevere una delega fiscale mezz’ora prima e dare un ok. Lo capisco benissimo. Ha fatto bene a chiedere ai suoi ministri di non partecipare al Consiglio dei ministri”. Il vicepresidente del Senato e tra i fondatori di Fratelli d’Italia, intervenuto ai microfoni di Adnkronos, afferma: “evidentemente qualcuno pensa che chi sta al governo debba solo obbedire in silenzio… Sono contento che Fratelli d’Italia non faccia parte di questo Governo”.

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