Elezioni, che flop a Roma per Alessandro Bianchi: solo 64 voti per l’ex ministro di Prodi che bloccò il Ponte sullo Stretto

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In passato Rettore dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria, l’architetto Alessandro Bianchi si è presentato come capolista di Roma Ecologista, a sostegno del primo cittadino uscente Virginia Raggi, ma non ha ottenuto i risultati che sperava

Non si può dire che portino bene le Elezioni amministrative a Roma per l’architetto Alessandro Bianchi. Dalla candidatura nel 2013 come Sindaco della Capitale in cui ottenne solo lo 0.16% dei consensi, all’ultima che si è appena consumata in questi giorni da capolista di Roma Ecologista, a sostegno del primo cittadino uscente Virginia Raggi, in cui ha ottenuto 62 preferenze. L’ex Ministro delle Infrastrutture deve accontentarsi anche in questo caso dell’ennesimo flop, ed è per lui un vero peccato perché in caso di successo in Campidoglio avrebbe guidato il nuovo assessorato alla Transizione Ecologica, che supererà per competenze e deleghe il classico assessorato all’Ambiente.

Il risultato di Alessandro Bianchi ha attirato l’attenzione in riva allo Stretto, in quanto il professore dal 1994 al 1999 è stato Direttore del Dipartimento di Architettura e Analisi della città Mediterranea; nello stesso anno è stato eletto Rettore dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria e il suo mandato è scaduto nel maggio 2007. Di lui però si ricorda anche un’uscita infelice pronunciata nel 2006, quando, da neo Ministro dei Trasporti nel governo Prodi II, su segnalazione del Pdci (Partito dei comunisti italiani), affermò: “ritengo il Ponte sullo Stretto di Messina un’opera inutile e dannosa, per me non bisogna farla”. L’aggiudicazione dell’appalto per la realizzazione dell’opera rappresentava in quegli anni una circostanza di portata storica, che piuttosto avrebbe dovuto essere proseguita senza tentennamenti per la conclusione definitiva. Una spinta contraria all’infrastruttura nello stesso periodo e in quelli successivi è arrivata anche da Roma, con il Premier Mario Monti, e dalla stessa città di Messina, dove a guidare la battaglia dei “no-pontisti” c’era il Sindaco Renato Accorinti. Insomma, non proprio un ricordo piacevole di lui, ma a quanto sembra neanche a Roma è riuscito a risvegliare gli entusiasmi.

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