Vaccini, la soddisfazione di Locatelli: “l’80% degli italiani è immunizzato con due dosi, l’85% con una”

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Covid, Locatelli plaude alla campagna vaccinale: “si tratta di un risultato formidabile”

E’ estremamente soddisfatto il presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, sulla campagna vaccinale portata avanti in Italia. Nella trasmissione di Rai 3, “Mezz’ora in più” di Lucia Annunziata, Locatelli afferma: “siamo chiaramente in una situazione largamente favorevole. L’80% degli italiani è immunizzato con due dosi, l’85% con una. Abbiamo una curva epidemiologica probabilmente migliore di tutta Europa però sottolineiamo in maniera molto chiara che abbiamo raggiunto questi risultati attraverso la campagna vaccinale e attraverso comportamenti responsabili”. “Non solo la situazione epidemiologica è favorevole ma continua a migliorare e la riapertura delle attività lavorative, così come delle scuole, al momento non ha impattato negativamente”, sottolinea.

Locatelli ha anche condannato le violenze di ieri: “un conto è il diritto a manifestare il dissenso e questo va assolutamente tutelato, altro invece è un attacco a un’organizzazione sindacale che vuol dire attacco alla democrazia di questo Paese e questo va stigmatizzato”. Sull’attacco al pronto soccorso: “c’erano professionisti che provano ogni minuto di ogni giorno a offrire aiuto e assistenza, è chiaro che c’è un malessere sociale e economico frutto di questi mesi di pandemia. Va coltivato un dialogo per rassicurare chi non si vaccina perché ha paura”. “Ci sono persone pregiudizialmente oppositive a qualsiasi cultura vaccinale e non è una novità tant’è che in passato si è dovuto reintrodurre l’obbligo delle vaccinazioni nell’età infantile esattamente per questa mancanza di cultura delle vaccinazioni che permeano il Paese – rimarca Locatelli – ma poi ci sono anche le persone spaventate, incerte, che in qualche modo aspettano che si vaccinino prima gli altri. Qui va attivato il dialogo. Ognuno di noi, qualsiasi persona, ma soprattutto il personale sanitario, ha il dovere civile e morale di fare informazione cultura e rassicurazione fornendo tutte le risposte e non sottraendosi certamente al confronto“, conclude.

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