Reggina, pochi gol subiti. E’ con le difese che si dà continuità? Taibi: “il Milan di Capello vinceva spesso 1-0”

StrettoWeb

Con le difese si vincono i campionati? Lo abbiamo chiesto al Direttore Sportivo della Reggina Massimo Taibi. E sull’equilibrio: “io la classifica la guardo”

Non solo mercato. Nella chiacchierata di StrettoWeb con il Direttore Sportivo della Reggina Massimo Taibi si è parlato anche di campo e di quello che è ad oggi il reparto migliore, non solo della squadra ma dell’intera categoria. Dopo 12 giornate, infatti, la squadra di Aglietti detiene la palma di miglior difesa, con 9 gol subiti. Il calcio, e la storia, insegnano che – non sempre, ma spesso – è con la solidità difensiva che si costruiscono i risultati, che si dà continuità e che, diciamolo, si vincono anche i campionati, in Serie A come in Serie B. E Taibi è dello stesso parere: il Milan di Capello vinceva spesso 1-0afferma ai nostri microfoni – Già non prendere gol porta ai risultati, perché a volte si può fare anche 0-0 e guadagnare un punto. Subire meno gol vuol dire arrivare a metà dell’opera. E’ chiaro che se fai gol ma poi ne prendi quattro, diventa complicato”.

Solidità difensiva ed equilibrio. E’ giusto che l’allenatore, e in generale il club, mantengano un profilo basso, ma è giusto anche che i tifosi sognino. Non gli vanno tarpate le ali, per non disperdere l’entusiasmo. “Sono d’accordo – dice Taibi – Io, anche se non tutte le domeniche, la classifica la guardo, poi bisogna dargli il giusto peso. Basta poco per essere terzi e poi terzultimi. E’ corretto, però, che i tifosi sognino, non puoi spezzare loro l’entusiasmo. Noi come società dobbiamo essere per forza di cose razionali, ma questo non ci vieta di spendere fino all’ultima goccia di sudore. Ad aprile vediamo dove saremo arrivati”.

A contribuire a questi risultati, nella zona offensiva, ci sono calciatori come Bellomo, Montalto, Menez. Chi per un motivo, chi per l’altro, in estate avrebbero potuto anche cambiare aria. Ma come si trasforma la testa di un calciatore in pochi mesi, da esubero a quasi indispensabile? “Sono discorsi diversi – confessa Taibi – Per Bellomo ad esempio è un discorso a parte, ogni volta che si inizia un campionato c’è sempre qualche punto di domanda su di lui. Quest’anno era legato al modulo, perché si pensava che avrebbe potuto trovare poco spazio con il 4-4-2. Ero però sicuro che sarebbe rimasto perché si sa adattare e sa rispondere bene ad ogni situazione. Non farei mai a meno di lui, tant’è che abbiamo rinnovato due mesi fa, perché crediamo nel giocatore. Anche su Montalto credevamo, per i 6 gol nel girone di ritorno dello scorso anno dopo gli infortuni e un periodo così così a Bari. Non avremmo fatto a meno di lui. Su Menez invece sapevamo del punto interrogativo. Gli allenatori hanno sempre un po’ di reticenza all’inizio sul francese, ma in ritiro il mister mi ha detto subito che lo voleva tenere. Questo dimostra che sono bravi loro, i calciatori, a mettersi immediatamente a disposizione”.

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