Scuola, Giannelli sull’obbligo per gli studenti: “sarei estremamente cauto”

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Scuola, Giannelli: “Giusto obbligo vaccinale per personale scolastico ma cambierà poco perché siamo già al 95% di vaccinati. Obbligo per studenti? Sarei cauto, vediamo cosa succede per la fascia 5-11″

Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sull’obbligo vaccinale per il personale scolastico. “Per la scuola cambierà poco. E’ una misura che avevo auspicato anche io da tempo perché si tratta comunque di personale esposto al pubblico, ma nel concreto il personale della scuola è vaccinato almeno al 95%. Consideriamo che tra coloro che non si sono vaccinati c’è una parte che non si può vaccinare quindi non aumenteremo di molto la percentuale di vaccinati, però ovviamente io sono favorevole all’obbligo vaccinale per tutte le categorie professionali esposte al pubblico”.

Sui vaccini agli studenti. “La tematica degli studenti è molto diversa da quella degli adulti, soprattutto se parliamo di studenti minorenni, per loro avrei dei dubbi ad imporre il vaccino al momento. Aspetterei di vedere cosa succede per la fascia 5-11 che poi è quella che sta segnando la maggior risalita nei contagi nell’ambito della scuola, risalita in linea con quelli del Paese”.

Sulla dad. “Come spesso accade nel nostro Paese ci si divide in fazioni, ci sono i pro-dad e gli anti-dad, cosa che secondo me non ha senso perché la dad si usa laddove serve e durante il lockdown è stata una scialuppa di salvataggio. Sui test invalsi non soddisfacenti, anziché dare la responsabilità alla dad bisognerebbe dire che la responsabilità è della pandemia. Senza la dad i test sarebbero andati ancora peggio”.

Sulle scuole no vax nei boschi a Bolzano e l’homeschooling. “La home schooling è un fenomeno che si sta diffondendo da parecchio tempo e non arriva dall’Italia. Io credo che non sia una buona idea, la crescita è dovuta al confronto con tutti. Se il genitore vuole per il figlio una educazione chiusa non mette i suoi figli al confronto con il resto del mondo. E’ dal confronto che nasce il progresso e la spinta al miglioramento, non dalla chiusura in un ambiente ovattato scelto appositamente”.

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