Doccia gelata per le discoteche, chiuse fino al 31 gennaio. L’ira dei gestori: “siamo distrutti, 200 mila persone a casa”

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I gestori delle discoteche furiosi contro il Governo per l’ultima decisione di chiudere le proprie attività fino al 31 gennaio

Beffati, ancora una volta. E’ l’ennesima doccia gelata per il comparto delle discoteche. Dopo due anni di “apri e chiudi”, le indiscrezioni di ieri facevano trapelare un’apertura con terza dose o tampone. Niente, neanche quello, già di per sé penalizzante per i gestori che avevano rivelato che “a queste condizioni non si aprirà, a Capodanno non potremo aprire”. E infatti non apriranno direttamente, ma la decisione non è loro, bensì del Governo. Ieri sera in conferenza stampa, infatti, il Ministro della Salute Roberto Speranza ne ha annunciato la totale chiusura fino al 31 gennaio. E’ una delle misure previste infatti nel nuovo decreto che impone anche l’obbligo di mascherina all’aperto in tutto il territorio nazionale (con obbligo di FFP2 in alcuni eventi), la riduzione del Green Pass da 9 a 6 mesi e la possibilità di somministrare la terza dose già dai 4 mesi, anziché 5.

La misura che riguarda le discoteche ha però scatenato l’ira dei gestori: “siamo distruttiha detto all’Ansa Gianni Indino, presidente Silb dell’Emilia-Romagna – Si è cancellato un intero comparto produttivo del nostro Paese. Da oggi 200mila persone sono a casa senza sapere il motivo per cui loro e solo loro sono a casa e non potranno lavorare. Trovo intollerabile che sulla pelle di queste persone e di queste imprese si cerchino di risolvere i problemi del Paese”. Domani il sindacato si riunirà “per trovare una condivisione su azioni da intraprendere perché si ponga fine a questo comportamento delittuoso nei confronti del nostro settore”.

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