Romania, pesante rivolta contro il Green Pass: Governo costretto a fermare l’obbligo sul lavoro

  • no green pass proteste romania
    Foto di Robert Ghement / Ansa
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StrettoWeb

“Nessuna norma deve violare i diritti garantiti dalla Costituzione”: in Romania si ferma la proposta di obbligo di Green Pass sui luoghi di lavoro

Se in Italia l’obbligo di Green Pass è necessario sui posti di lavoro dal 15 ottobre, in Romania questo non accadrà. Dopo le violente proteste di piazza verificatesi a Bucarest nella giornata del 21 dicembre, quando circa 100mila cittadini arrivati da ogni parte del Paese hanno protestato di fronte al palazzo del Parlamento, il Governo è stato costretto ad una retromarcia. Da alcune settimane, infatti, era trapelata la possibilità di introdurre una legge che avrebbe permesso la sospensione di un lavoratore privo della Certificazione Verde. E’ per questo motivo che, successivamente ad un confronto tra i partiti di maggioranza avvenuto mercoledì, il presidente Klaus Iohannis ha stabilito che il Green Pass non sarà obbligatorio sui luoghi lavoro: “non è il momento di prendere decisioni del genere, anche se la battaglia contro il Covid non è terminata”. “Nessuna norma deve violare i diritti della Costituzione”, ha invece sottolineato l’opposizione al Governo.

La Romania è finita al centro della cronaca dei quotidiani italiani per un picco di contagi che si è verificato a fine ottobre. A scatenare l’indignazione dei media è il fatto che su una popolazione di circa 18 milioni di abitanti, ad oggi nel Paese è vaccinato soltanto il 41% dei cittadini. Eppure, mentre gli Stati dell’Europa occidentale sono investiti dalla quarta ondata e stanno registrando numeri record di contagi, sebbene i tassi di vaccinazione siano molto alti, in Romania il peggio è ormai lontano con una media di soli 600 nuovi positivi al giorno.

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