Covid, la norme del nuovo dl: obbligo vaccinale per gli Over 50, Green Pass per servizi e negozi e quarantena nelle scuole, ecco cosa cambia

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Si è tenuto oggi il Consiglio dei ministri in cui è stata discussa la bozza del nuovo decreto legge: obbligo vaccino per gli Over 50 con stretta sui lavoratori. Per servizi e negozi basterà il Green Pass base. Cambiano le regole sulla quarantena nelle classi

L’esecutivo del Premier Draghi sembra averci preso gusto. A soltanto pochi giorni dall’ultimo decreto legge, il Consiglio dei Ministri si è nuovamente riunito oggi, 5 gennaio 2022, per diramare la nuova stretta sui vaccini anti Covid. La variante Omicron ha scombinato i piani del Governo e la netta impennata dei casi ha portato le istituzioni nazionali a varare dei cambiamenti. Proprio in questi minuti sta trapelando la bozza con tutte le modifiche e certamente due sono le novità maggiori: Super Green Pass obbligatorio per gli Over 50 nei luoghi di lavoro e Green Pass base per poter accedere ai servizi pubblici e personali. L’obiettivo, riporta il documento non ancora ufficiale del provvedimento, è “tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza”. Vediamo di seguito tutti i cambiamenti che entreranno in vigore il giorno successivo a quello della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

Obbligo vaccinale per gli Over 50, con stretta per i lavoratori

Sulla bozza del decreto si legge l’estensione “dell’obbligo di vaccinazione per la prevenzione dell’infezione da SARS –CoV-2 ai cittadini italiani e di altri Stati membri dell’Unione europea residenti nel territorio dello Stato, nonché ai cittadini stranieri che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età”. Dovrebbe essere di 100 euro la sanzione amministrativa prevista per gli Over 50 che non si vaccineranno, secondo quanto affermano diverse fonti di Governo al termine del Consiglio dei ministri.

Diverso il discorso per i lavoratori: a decorrere dal 15 febbraio 2022 niente stipendio, ma conservazione del posto di lavoro, per i cittadini con più di 50 anni che si presenteranno al lavoro senza Super Green pass: lo prevede la bozza del nuovo decreto Covid sul tavolo del Consiglio dei ministri che estende le misure già previste oggi per chi viola l’obbligo di Green pass. I lavoratori Over 50 saranno considerati “assenti ingiustificati, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro, fino alla presentazione” del Super green pass. L’accesso ai luoghi di lavoro senza certificato che attesti vaccino o guarigione è “vietato” e chi non rispetta il divieto subirà una sanzione amministrativa tra 600 e 1500 euro. “Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche nel caso di compimento del cinquantesimo anno di età in data successiva a quella di entrata in vigore del presente decreto, fermo il termine del 15 giugno 2022, secondo quanto riportato nella bozza.

Consiglio dei Ministri, vince la mediazione: per servizi e negozi basterà il Green pass base

Si è giunti ad un compromesso durante il Consiglio dei ministri, dopo l’opposizione della Lega sull’ipotesi del Super Green pass anche per avere accesso ai servizi (banche, parrucchieri, estetisti) e ai negozi. Al termine della trattativa è stato deciso quanto segue: per l’accesso ai servizi alla persona, ai negozi, alle banche e gli uffici pubblici basterà il Green pass base, quello che si ottiene anche con il tampone, oltre che per vaccino o guarigione. La bozza del decreto prevedeva l’accesso a questi servizi con il Super pass ma ci sarebbe l’accordo per modificarla e consentire quindi l’accesso anche con i tamponi. Secondo quanto appreso dall’Ansa, il Ministro al Turismo Massimo Garavaglia avrebbe minacciato di non votare il testo l’obbligo di Super Green pass fosse rimasto per le attività suddette. Le seguenti misure sono valide fino al 31 marzo 2022.

Scuola: come cambiano le regole per la quarantena

La bozza del decreto con le misure per contrastare la pandemia da Covid-19 prevede una gestione più stringente dei casi di positività nelle classi. In particolare, “nelle istituzioni del sistema integrato di educazione e di istruzione”, in presenza “di un caso di positività nella stessa sezione o gruppo classe – si legge nella bozza – si applica alla medesima sezione o al medesimo gruppo classe una sospensione delle relative attività per una durata di dieci giorni”. Nelle scuole primarie, invece, “in presenza di un caso di positività nella classe, si applica alla medesima classe la sorveglianza con test antigenico rapido o molecolare da svolgersi al momento di presa di conoscenza del caso di positività e da ripetersi dopo cinque giorni; in presenza di almeno due casi di positività nella classe, si applica alla medesima classe la didattica digitale integrata per la durata di dieci giorni”.

Infine, nelle scuole secondarie di primo e secondo grado “fino a due casi di positività nella classe, si applica alla medesima classe l’autosorveglianza con l’utilizzo di mascherine di tipo FFP2 e con didattica in presenza; con tre casi di positività nella classe, per coloro che non abbiano concluso il ciclo vaccinale primario da meno di centoventi giorni, che non siano guariti da meno di centoventi giorni e ai quali non sia stata somministrata la dose di richiamo, si applica la didattica digitale integrata per la durata di dieci giorni, per gli altri soggetti, che diano dimostrazione di aver effettuato il ciclo vaccinale o di essere guariti”, si applica “l’autosorveglianza con l’utilizzo di mascherine di tipo FFP2; con almeno quattro casi di positività nella classe, si applica alla medesima classe la didattica digitale integrata per la durata di dieci giorni”.

Test antigenici rapidi gratuiti per gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado soggetti alla autosorveglianza. C’è anche questo nella bozza di decreto sulle misure per contrastare la diffusione del Covid, all’esame del Consiglio dei ministri. Una misura che si applicherebbe fino al 28 febbraio 2022 per “assicurare l’attività di tracciamento dei contagi”. Servirà una “idonea prescrizione medica rilasciata dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta” e il test si potrà effettuare “presso le farmacie” o le “strutture sanitarie aderenti al protocollo d’intesa”.

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