Coronavirus, il primario di terapia intensiva di Cremona: “i positivi aumentano ma la curva dei ricoveri è stabile”

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Coronavirus: le parole di Enrico Storti, primario della terapia intensiva dell’ospedale di Cremona

La curva dei malati in terapia intensiva è rimasta sostanzialmente stabile, non è aumentata in maniera proporzionale al numero dei positivi, cosa che in passato accadeva. Il 10% dei positivi finiva in terapia intensiva, adesso non è più così“. A dirlo all’Adnkronos è Enrico Storti, primario della terapia intensiva dell’ospedale di Cremona. “Cremona – spiega Storti – ha 10 posti letto di terapia intensiva dedicati sia al servizio dei pazienti che arrivano direttamente al pronto soccorso sia al coordinamento delle terapie intensive di Regione Lombardia, ciò significa che riceviamo pazienti da altre province“. I 10 posti letto, di cui nove occupati nell’ospedale di Cremona e uno in quello di Casalmaggiore, sono stati sempre “saturi” ma, osserva il primario, “ora vediamo che in relazione al numero di positivi, che è salito in maniera importante in questi ultimi 15 giorni, gli ingressi in terapia intensiva restano stabili. Significa che si è creata una differenza tra il numero di positivi che non vanno in terapia intensiva e che stanno nei reparti ‘non ad alta intensità’ e quelli che entrano in terapia intensiva“. Quanto allo stato vaccinale di chi finisce oggi in terapia intensiva , ricorda Storti, “a livello regionale, siamo intorno a un 70% di non vaccinati ricoverati e a un 30% di vaccinati. Di questi ultimi, si tratta per due terzi di pazienti vaccinati con oltre 150 giorni dall’ultima somministrazione e per un terzo di vaccinati da meno di 150 giorni“. I non vaccinati, fa notare infine il primario, “sono mediamente più giovani, più sani e occupano più a lungo la terapia intensiva“.

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