Covid, il presidente dei virologi: “pillola Pfizer svolta per le cure a casa”

StrettoWeb

Covid: le parolo di Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv)

La pillola di Pfizer “certamente può fare la differenza”, come farmaco svolta “soprattutto per la terapia domiciliare” di Covid-19, che “oggi è il grande problema da risolvere”. Così Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), accoglie il via libera dell’Agenzia europea del farmaco Ema al Paxlovid* nel trattamento di adulti con infezione da Sars-CoV-2 che non necessitano di ossigeno supplementare, ma hanno un maggior rischio di sviluppare la malattia in forma grave. Un’arma terapeutica molto efficace che però, ci tiene a chiarire l’esperto sentito dall’Adnkronos Salute, “non potrà mai sostituire il vaccino”. Il farmaco autorizzato in Ue “ha un’efficacia molto alta e documentata – conferma lo specialista, ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica all’università degli Studi di Brescia, direttore del Laboratorio di microbiologia dell’Asst Spedali Civili – E’ una combinazione di due principi attivi”, nirmatrelvir e ritonavir, “e sappiamo che le associazioni sono sempre migliori del singolo farmaco”. Secondo Caruso, “potrà produrre un significativo miglioramento in quei casi di infezione lieve che tende però ad aggravarsi”, con il grande vantaggio appunto di poter essere somministrata a casa. “Questa terapia domiciliare potrebbe dunque sgravare gli ospedali – è la speranza – alleviando l’impatto dell’infezione sul sistema sanitario”. E mentre Pfizer sta studiando un possibile impiego della pillola anche in prevenzione, su persone esposte al coronavirus pandemico in quanto contatti familiari di positivi a Covid, per il numero uno dei virologi italiani “in questo momento è assurdo pensare a un farmaco dato in prevenzione sui grandi numeri. La prevenzione può essere fatta in maniera meravigliosa con i vaccini – puntualizza Caruso – Una somministrazione preventiva di Paxlovid potrebbe essere magari auspicabile in quei soggetti che non trovano nei vaccini un possibile approccio preventivo, per via di particolari condizioni come una grave immunodeficienza. Ma in prevenzione – ripete – non potrà mai sostituire il vaccino”.

Condividi