Reggina, Taibi: “quando si vince è merito degli altri, quando si perde lo stronzo sono io”. E sui rinnovi…

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Le parole del direttore sportivo della Reggina Massimo Taibi nella conferenza post chiusura calciomercato

Tempo di bilanci. Mercato chiuso, ora si pensa solo al campo. In casa Reggina, dopo i due cambi di allenatore e le trattative di gennaio, le antenne sono rivolte al rettangolo verde. I risultati saranno anche determinati da qualche scelta della sessione invernale: il ritorno di Folorunsho, gli arrivi di Aya, Kupisz, Giraudo e Lombardi, gli addii nell’ultimo giorno di Regini, Ricci e Laribi (proprio sul gong). Soprattutto di questo ha parlato, in conferenza stampa, Massimo Taibi. Il direttore sportivo ha voluto incontrare i giornalisti per un resoconto finale dopo la chiusura del calciomercato, avvenuta lunedì 31 alle 20.

“Per questo mercato mi è stato chiesto di rinforzare la squadra senza farlo pesare sul bilancio della società – ha esordito Taibi – . Dovevo fare entrate e uscite senza intaccare il discorso economico, devo dire che ci siamo riusciti. Da 4 anni ormai sono a Reggio ed ho un dg che prima di iniziare la sessione di trasferimenti mi dà un budget limite, perché la società dà delle regole e io sono sempre rimasto in questi campi. Per migliorare la rosa, senza intaccare il bilancio, ci sono due modi: convincere i giocatori a trovare una destinazione e trovare calciatori di profilo importante al prezzo nostro. Per fare un esempio pratico, Folorunsho stava trattando con altre squadre per un contratto importante, aveva 6 richieste dove gli davano più soldi, ma lui ha scelto Reggio. Così è successo con Lombardi, Aya e Kupizs. Cambiando allenatore mi è stato poi chiesto Giraudo, oltre a pedine diverse che mi erano state invece illustrate dall’altro tecnico”.

NESSUNA RIVOLUZIONE“Non c’è stato alcuno stravolgimento. Ne sono usciti 5 e ne sono entrati soltanto 5, non come lo scorso anno che ci sono state 11 entrate. Nel mercato di gennaio sono arrivate richieste per ben 7 giocatori, tra cui Galabinov, Crisetig, Di Chiara, sui quali la società ha messo il veto. Ricordo quando c’era la famiglia Praticò, che per Reggio ha fatto il massimo, ma i soldi erano quelli, sapevo di aver tutto da perdere quando sono arrivato. Poi è arrivato Gallo e grazie a lui abbiamo avuto accesso ai playoff al primo anno, poi ottenuto una promozione storica. L’anno scorso in B abbiamo sfiorato i playoff e quest’anno stiamo lottando”.

MALUMORI“Si può vincere anche se il budget è inferiore alle prime squadre, ma se sono qui è perché credo nella società. Noto però che quando si vince è merito degli altri, quando si perde lo stronzo sono io. Oggi manca qualche giornalista con cui ho spesso discusso per vedute diverse, però oggi manca, mi sarebbe piaciuto fosse qui per un confronto, forse non per tutti è così. Gradirei un po’ più di equilibrio nei giudizi, se possibile. Io faccio il mio lavoro sempre per il bene della Reggina. Sentivo parlare di Serie A fino a qualche settimana fa, adesso tutto è cambiato. Speriamo che con l’allenatore nuovo ci sia una ventata di ottimismo e creare con i nuovi arrivati quella amalgama del gruppo che nelle ultime partite è mancata. Se dovessi andare via da Reggio, so che si è fatto un bel lavoro. Certe critiche mi sembrano esagerate. Il mercato è andato come doveva andare, abbiamo preso Folorunsho che era un giocatore molto amato, abbiamo cercato di rinforzare la difesa, sarà il campo a dire dove potremo arrivare. La squadra può fare un buon campionato, ad aprile vedremo se ci si dovrà salvare o puntare ad altri obiettivi. Sono sereno e concentrato, anche per affrontare un mese di mercato. Ho capito che Reggio non è Reggio: Reggio è Miami! si fa una fatica incredibile a far partire i giocatori in esubero”.

RINNOVI – “Da più di un anno col Covid sono cambiati i tempi, quindi bisogna stare attenti a come ci muoviamo. Da novembre parlavamo di accorgimenti con gli allenatori in vista di mercato, alcuni profili sono cambiati perché ogni mister ha una visione di calcio diversa. Loiacono ha rinnovato, così come Bellomo, Crisetig, Montalto, Liotti (prima di partire, ndr), Hetemaj invece vuole tornare a casa sua. Per Stavropoulos stiamo lavorando, Denis aspettiamo perché ha 40 anni, vedremo. Di Chiara? A giugno parleremo col Perugia, vedremo se ci sarà la possibilità di trattenerlo ancora”.

NUOVI ACQUISTI – “I calciatori arrivati sono quasi tutti pronti. Aya sta bene, Folorunsho anche. Lombardi vorrà un pochino più di tempo, pensiamo di recuperarlo presto. Kupizn ha giocato fino a poco tempo fa. Hanno bisogno di trovare solo confidenza col gruppo. Nessun attaccante acquistato? Abbiamo quattro punte in rosa, si tratta di questione tattica e mentale se fino ad oggi si è segnato poco. Gli attaccanti bisogna saperli servire, abbiamo rinforzato le fasce e puntato su Folorunsho che sa spaccare l’azione. In questo mercato Di Chiara, Galabinov, Cionek, Crisetig mi sono stati richiesti e ce li pagavano. Andare a prendere dei giovani significa investire e in questo momento preferiamo non farlo, preferiamo costruirlo o cercare affari come fatto con Rivas. Io faccio la squadra in base alle esigenze dell’allenatore, le richieste di Stellone sono stati gli esterni perché predilige il 4-4-2. Sugli esterni abbiamo avuto difficoltà, quindi ho cercato di potenziare quella zona del campo. Avevamo in mano Ciervo, poi la Roma l’ha dato al Sassuolo. Altare lo stesso col Cagliari, poi ha iniziato a giocare ed ha fatto due partite da migliore in campo. Oggi ci serve qualche giocatore esperto, piuttosto che puntare su un giovane, il quale ha bisogno di essere aspettato. Pezzella? Avevo parlato con il ds Cannella (Siena, ndr) di uno scambio, ma Stellone voleva calciatori per potenziare le fasce, io mi devo adeguare alle scelte dell’allenatore”.

GIOVANI“Abbiamo giovani importanti. Turati, Cortinovis, Adjapong, Franco, Amione, li abbiamo messi a disposizione degli allenatori, ognuno vede i calciatori in modo diversamente. L’aver dei giovani è importante, alcuni hanno giocato meno e magari con Stellone giocheranno di più. Non voglio giustificare i calciatori, perché è giusto che si prendano la responsabilità loro se sbagliano, ma nei momenti difficili non sempre si riesce ad uscire facilmente. Sono entrati in un imbuto mentale dove non ci si riesce a rientrare, non è una questione di mancanza di rispetto. Tutti erano dispiaciuti, lo posso giurare”.

MENEZ – “E’ uno dei 29 giocatori a disposizioni del mister, sarà libero di fare le sue scelte tranquillamente. Se merita di giocare, giocherà. Faty? Si stava allenando bene dopo un gravissimo infortunio, parlerò con Stellone e vediamo cosa intende fare. Gli over adesso sono 18, così nessuno è fuori lista”.

ZAMPARINI“Un tipo vulcanico, ma generoso. Non si doveva mai parlare con lui a fine partita, soprattutto dopo una sconfitta. Da fuori forse sembrava un orso, ma in realtà non lo era”.

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