Ah, ma non non è Lercio? Il prete sbaglia la formula per decenni, il rito del battesimo non vale: in migliaia lo devono rifare

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Un sacerdote della chiesa di San Gregorio, padre Andres Arango, per decenni ha sbagliato la formula per il battezzo. Anziché “io ti battezzo”, ha utilizzato “ti battezziamo”. Ora diverse centinaia di fedeli devono ripetere il rito, perché considerato non valido

A leggerlo a prima vista si penserebbe: “sicuramente è Lercio, nota pagina satirica. E invece no: è tutto vero. La storia arriva dagli Usa, più precisamente da Phoenix (Stati Uniti), ed è alquanto singolare e per certi versi assurda. Un sacerdote della chiesa di San Gregorio, padre Andres Arango, per decenni ha sbagliato la formula per il battesimo. Anziché “io ti battezzo”, ha utilizzato “ti battezziamo”. Ora diverse centinaia di fedeli devono ripetere il rito, perché considerato non valido. E nel frattempo il prete si è dimesso.

E’ stato il vescovo della diocesi, Thomas Olmsted, ad avvisare i fedeli con una nota ufficiale sul sito della chiesa dopo aver scoperto l’errore, intorno alla metà del 2021. “Dopo un attento studio da parte dei funzionari diocesani – recita la comunicazione – e dopo aver consultato la Congregazione per la dottrina della fede a Roma” è stato deciso che la formula usata dal parroco “Ti battezziamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” non può essere ritenuta accettabile perchénon è la comunità che battezza una persona, ma è Cristo, e Lui solo, che presiede tutti i sacramenti, e dunque è Gesù che battezza”. “Sono sinceramente dispiaciuto – ammette il vescovo – che questo errore abbia provocato un’interruzione della vita sacramentale di un certo numero di fedeli. Questo è il motivo per cui mi impegno a compiere ogni passo necessario per porre rimedio alla situazione per tutti coloro che sono stati colpiti”.

Anche il prete ha chiesto scusa sul sito della diocesi: “Mi rattrista apprendere di aver eseguito battesimi non validi durante il mio ministero sacerdotale usando regolarmente una formula errata. Mi rammarico profondamente del mio errore”.

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