La frase shock del professore sui social: “una preghiera per tutti quelli che mandano le figlie a scuola vestite come troie”

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Altra frase shock proveniente da un professore, questa volta sui social: “una preghiera per tutti quelli che mandano le figlie a scuola vestite come troie”. Ora rischia il licenziamento

Ancora una frase forte, sempre da un professore. Sono settimane “agitate” nelle scuole, a causa degli insegnanti. Uno è stato pesantemente accusato da alcune studentesse al Liceo cosentino di Castrolibero, con tanto di occupazione terminata solo qualche giorno fa. Un’altra, al Liceo Scientifico Augusto Righi di Roma, ha chiesto ad un’alunna, vedendola vestita a pancia scoperta, se stesse “sulla Salaria”. Ora il terzo capitolo, a distanza di pochi giorni. Il protagonista è un ex docente sempre del Righi di Roma. Ha scritto un post su Facebook: “Oggi facciamo una preghiera, anche laica, per tutti quelli che mandano le figlie a scuola vestite come troie! Preghiamo insieme!”.

post docente figlie vestite come troie

Non è certo se il post si riferisse ai fatti di qualche giorno fa, come se il docente andasse in difesa della collega. Di sicuro però c’è che il gesto ha spiazzato un po’ tutti, anche la dirigente scolastica. “È una persona competente nelle sue materie – le parole della preside Maria Grazia Lancellotti – ma mi dissocio completamente dalla frase, di cui ero totalmente all’oscuro. Ci sono modi e modi di esprimere un pensiero”. Gli fa eco il collettivo studentesco dell’Istituto, il Liceo Classico Orazio: “Nel 2022 e in un contesto scolastico è inaccettabile un così inadeguato uso delle parole, peraltro da parte di un professore che dovrebbe istruirci e ‘aprirci la mente’ e, invece, esprime i suoi pensieri sessisti e retrogradi. Siamo stufi di pregiudizi del genere, mirati a svalutarci come studenti e individui, come se il nostro abbigliamento fosse causa e ritratto del nostro intelletto”.

Il professore, adesso, rischia il licenziamento“Se è vero che il docente ha postato sui social quella frase, non solo ha commesso una grave scorrettezza ma dovrebbe essere sospeso dall’insegnamento – dice all’Ansa il presidente dell’Associazione presidi di Roma Mario Rusconi – Il preside poi dovrebbe avviare un procedimento disciplinare, a quel punto l’Ufficio scolastico regionale lo mette sotto accusa ed è prevista la rimozione dall’incarico fino al licenziamento. Se poi ci sono profili penali il preside deve mandare tutto alla procura della Repubblica e avviare un procedimento penale. Io mi muoverei così. Nel frattempo il docente può essere sospeso dal servizio in attesa del procedimento penale o disciplinare. Un insegnante, uscendo da scuola, non si spoglia del suo ruolo. Le vicende che stanno emergendo in questi giorni dimostrano come avremmo necessità di un serio sistema di reclutamento e di valutazione dei docenti, quest’ultimo non esiste e siamo gli unici in Europa”.

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