Non disturbare il topo che dorme

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StrettoWeb

La Caserma Duca d’Aosta, nel quartiere Trabocchetto di Reggio, era un vecchio complesso militare, ormai in disuso da svariati decenni.

Con il passare del tempo qualcuno aveva dato una “sistemata” all’abitazione del comandante e ne aveva fatta la propria, con tanto di, patio, orto e altre pertinenze esterne. La caserma vera e propria era diventata invece un residence per immigrati clandestini e poveretti senza casa.

Così è stato per diversi anni.

Ad un certo punto, è stato deciso che la situazione non poteva più essere tollerata e, con grande spiegamento di forze dell’ordine, gli intrusi furono sfrattati.

Ma non tutti andarono via. Rimasero i topi.

Successivamente iniziarono i lavori di bonifica (annunciati con un cartello descrittivo sul cancello di accesso alla zona) ma, come ormai è prassi consolidata, furono quasi subito sospesi.

Più recentemente i lavori sono stati ripresi, ma i topi, che nel frattempo erano rimasti gli unici incontrastati abitanti del sito, pare non abbiano gradito. Infatti i roditori, evidentemente incavolati contro gli umani che avevano loro usurpato il territorio, hanno deciso di invadere quello dei loro disturbatori.

Infatti, da un po’ di tempo, i topi “militari” hanno cominciato a fare capolino in un palazzo vicino all’ex caserma, alla ricerca di una nuova e più tranquilla dimora, ma senza dare troppo nell’occhio, tanto da venire scoperti solo perché si sono rosicchiati, non si sa se per aperitivo o cena, i cavi che dal piano terra vanno fin sopra il terrazzo del palazzo per alimentare le antenne telefoniche poste su di essa.

E’ stato così che un temerario lettore di StrettoWeb, desideroso di porre fine alla presenza di quelli che riteneva potessero essere solo dei fastidiosi topolini, pensò bene di sistemare due trappole sul terrazzo.

Ma quando, l’indomani, cioè ieri, vi salì per constatare se le trappole avessero funzionato, si rese conto che forse ne aveva sbagliato la misura.  Come è possibile verificare dalle foto che ci ha inviato.

Successivamente la trappola è stata messa in uno scatolo e i topi sono stati cosi liberati a Condera vicino al cimitero.

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