Covid, Istituto Espresso: “effetto pandemia stoppa l’abituale colazione al bar”

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Tra le misure che frenano gli italiani sono lo smart working, il green pass, la nuova usanza di fare colazione a casa

Il Covid-19 ha cambiato una delle abitudini più consolidata per gli italiani, forse in modo permanente: fare colazione al bar. Nei due anni di pandemia questo rito è stato interrotto e si fa fatica a tornare ai numeri normali viso che, secondo dati Fipe divulgati a gennaio, la colazione al bar perderebbe in Italia circa 3 milioni di euro di fatturato al giorno. Il dato è naturalmente legato alle restrizioni da Covid-19, ma secondo l’Istituto Espresso Italiano (Iei) queste potrebbero non essere l’unica causa della perdita di consumazioni nell’orario di colazione.

IEI ha infatti promosso un confronto interno al settore tra aziende e professionisti (torrefattori, produttori di attrezzature, baristi e formatori) per come, anche per via del Covid-19, sia cambiato questo rito. “Il calo delle colazioni è oggettivamente un fenomeno che preoccupa in quanto colpisce uno dei centri di profitto più rilevante per i baristi – commenta Carlo Odello, direttore generale dell’Istituto Espresso Italiano – . Dal nostro confronto interno, dove abbiamo sondato la visione di decine di professionisti, è emerso che è davvero necessario investire sulla qualità del prodotto e del servizio, in particolare rendendo quest’ultimo ancora più flessibile per riconquistare almeno una parte di clientela”.

Paura di frequentare locali affollati, smart working, green pass rafforzato obbligatorio, abitudine ormai di fare la colazione a casa (con magari l’acquisto di macchine per caffè di vario livello durante il lockdown) e per alcuni anche un turismo in netto calo, sarebbero le principali cause dell’allontanamento degli italiani dal banco del bar. Non sarebbe dunque il prezzo della tazzina del caffè a tenere lontano l’italiano dal bar. Il costo medio, attualmente, oscilla tra 1,10 e 1,30 euro a tazzina di espresso. Eppure, secondo quanto emerso dal dibattito interno, “il cliente spesso nemmeno si chiede, nel rito della colazione, quanto costi un caffè o un cappuccino nel totale del conto finale. E anzi, proprio migliorando la qualità del prodotto finale in tazzina, pur con un lieve rincaro (tra i 10 e i 20 centesimi a tazza, ndr), si potrebbero vedere più italiani tornare a fare colazione al bar”.

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