Russia, trovato il modo per limitare il danno delle sanzioni: firmato un maxi contratto tra Gazprom e la Cina per la fornitura di gas

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Un nuovo accordo di fornitura con la Cina permetterebbe anche a Gazprom di costruire un’interconnessione tra i suoi sistemi di gasdotti verso ovest e verso est, consentendo alla Russia di reindirizzare il gas verso la Cina dai campi che ad oggi hanno alimentato perlopiù l’Europa

Molti paesi in tutto il mondo stanno interrompendo i legami economici e politici con la Russia a causa dell’invasione in Ucraina, ma Vladimir Putin potrebbe essere riuscito a parare il colpo. Gazprom ha infatti compiuto un nuovo passo verso il suo più grande accordo di fornitura di gas naturale con la Cina, firmando un contratto per la progettazione del gasdotto Soyuz Vostok“Attraverserà la Mongolia e sarà diretto verso la Cina”, ha affermato Gazprom in una nota. Se la Russia raggiunge un nuovo accordo di fornitura con la Cina, Soyuz Vostok trasporterà fino a 50 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno nel Paese asiatico. Gazprom è in trattative da anni per fornire il gas alla Cina attraverso la Mongolia.

“Il contratto di progettazione è stato firmato, questo significa che il progetto si è spostato alla fase di attuazione pratica”, ha detto Alexey Miller, amministratore delegato di Gazprom. Un nuovo accordo di fornitura con la Cina permetterebbe anche a Gazprom di costruire un’interconnessione tra i suoi sistemi di gasdotti verso ovest e verso est, consentendo alla Russia di reindirizzare il gas verso la Cina dai campi che ad oggi alimentano maggiormente l’Europa. Questo potrebbe alleggerire la dipendenza dell’azienda dal continente europeo, che è attualmente il singolo acquirente più grande del gas russo.

L’accordo sul gas tra Russia e Cina potrebbe rappresentare il segnale che la guerra tra Oriente e Occidente è ufficialmente cominciata. Il contratto per la progettazione del gasdotto arriva mentre USA ed Unione Europea, affiancati da Paesi come Regno Unito, Canada e Giappone, stanno mettendo una pressione senza precedenti sulla Russia dopo che il Presidente russo Vladimir Putin ha ordinato l’invasione della vicina Ucraina. Le ampie sanzioni stanno limitando la capacità della Russia di importare tecnologie fondamentali, attingere ai mercati obbligazionari esteri e persino di accedere a gran parte dei 640 miliardi di dollari che il Paese ha messo insieme come cuscinetto per proteggere l’economia. Mentre le esportazioni di energia della Russia rimangono immutate in questa fase della guerra, l’Europa sta esplorando opzioni per fare a meno delle forniture di Gazprom, ad esempio estendendo il proprio orizzonte verso l’Africa.

Nel 2014, Gazprom ha firmato un accordo di 30 anni da 400 miliardi di dollari per fornire direttamente fino a 38 miliardi di metri cubi di gas all’anno alla Cina attraverso il collegamento Power of Siberia, dove le forniture sono iniziate alla fine del 2019. Negli ultimi mesi, quando i flussi di Gazprom verso l’Europa sono stati limitati, le forniture in Cina sono state regolarmente sopra i volumi di contratto giornalieri. All’inizio di febbraio, la Russia ha raggiunto un accordo minore con la Cina per forniture diretta per 25 anni di 10 miliardi di metri cubi all’anno dai campi nell’Estremo Oriente. Insomma, gli equilibri finanziari si stanno storicamente modificando.

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