Non si parla più di Covid, Bassetti si lamenta: “così si dà adito a complottismo”

StrettoWeb

“Dispiace constatare come in Italia il termometro del COVID-19 sia stabilito nelle redazioni di giornali e televisioni”, puntualizza il virologo ligure

Con l’invasione russa dell’Ucraina, nessuno adesso parla più di Covid. Il tema è quasi sparito da quotidiani e radio per fare spazio alla guerra, ma questo potrebbe rappresentare un errore. Almeno, sembra essere questo il pensiero di Matteo Bassetti, tra i virologi più presenti nei salotti tv di questi due anni di pandemia. “Dispiace constatare come in Italia il termometro del COVID-19 sia stabilito nelle redazioni di giornali e televisioni. Fino ad una settimana fa, 4/5 delle notizie e dei commenti erano sul COVID. Era un errore parlarne troppo prima, come è oggi un errore aver cancellato in pochi giorni il tema dalla attualità del nostro paese”, puntualizza il direttore del reparto Malattie Infettive del  Policlinico San Martino di Genova.

“Con questi salti repentini nella comunicazione si finisce di alimentare complottismo e negazionismo”, prosegue Bassetti, il quale poi analizza la situazione: “in effetti il Covid volge in ritirata dai nostri ospedali, l’indice RT continua a scendere e anche il rapporto positivi/tamponi. E’ evidente che in questo scenario occorrerebbe accelerare maggiormente sull’alleggerimento delle restrizioni”. Con la variante Omicron la curva dei contagi ha mostrato un notevole aumento di contagi, che però non si è tramutato in aumento delle ospedalizzazioni. Ed è questo ciò che conta.

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