Guerra in Ucraina, Renzi sulle sanzioni alla Russia e l’invio di armi: “non servono a vincere, tenere aperto il dialogo con Putin”

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Guerra in Ucraina, Renzi sostiene la linea del dialogo: “Putin sta cambiando la geografia del mondo, spostando il baricentro a Est. Serve un salto di qualità anche a Bruxelles. Più politica”

L’invasione russa dell’Ucraina sta creando enorme dibattito nella politica internazionale. L’offensiva di Putin sta mettendo a dura prova la resistenza del popolo ucraino che sta subendo bombardamenti e distruzione. Matteo Renzi, in un’intervista a “La Repubblica”, “condanna senza attenuanti la Russia di Putin. Tuttavia, rilancia l’idea di Angela Merkel come negoziatrice unica a nome dell’Europa, sostenendo la linea del dialogo. Le sanzioni ai russi –rimarca- e l’invio delle armi all’Ucraina servono come gesti di solidarietà e non a vincere la guerra. Il conflitto si ferma con i negoziati, non con i tweet. Urge quindi tenere aperto il dialogo è un dovere politico”. 

“Putin non è improvvisamente impazzito, guai ad assecondare tale lettura superficiale: Putin sta cambiando la geografia del mondo, spostando il baricentro a Est – dice il leader di Italia Viva – È immorale ma non è umorale. Sfida l’Europa perché ha un patto con la Cina, l’India e molti paesi africani. Per questo bisogna che la reazione sia politica dove Nato e Ue devono trovare una risposta unitaria altrimenti il nuovo ordine geopolitico mondiale ci taglierà fuori a lungo”.

Renzi, inoltre, critica l’Occidente: “penso che la spinta decisiva per Putin sia venuta dalla debacle americana in Afghanistan. Dopo la Siria 2013 è arrivata la Crimea 2014, dopo Kabul 2021 è arrivata l’Ucraina 2022. Putin pianifica, non improvvisa”. “Di fronte al nuovo scenario –rimarca– serve un nuovo progetto che includa difesa comune, energia, identità culturale, oltre a tanta tecnologia”.

“Credo che la Merkel – evidenza- sia la più autorevole tra le personalità istituzionali per svolgere questo ruolo. Macron e Draghi si stanno muovendo bene ma serve un salto di qualità politico anche a Bruxelles”. “Putin – prosegue Renzi- immagina di diversificare i clienti del suo gas e guarda a Est e a Sud convinto come è di aver chiuso per anni con l’Ovest. E il problema per noi è proprio l’energia”. “La strategia del no a tutto degli anni scorsi, su cui anche il mio governo fu massacrato dopo lo Sblocca Italia– conclude l’ex presidente del Consiglio- oggi ci presenta il conto. E’ drammatico dirlo ma Putin in due mosse ha cancellato Covid e Greta dalle prime pagine: oggi si parla solo di armi e petrolio”.

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