Guerra Ucraina, l’esito del terzo round di negoziati: “corridoi umanitari aperti da domani”

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Anche dal nuovo incontro di negoziati non riesce a trapelare la speranza di un cessate il fuoco: Mosca rimane ferma sulle sue richieste

E’ durato circa tre ore, in territorio bielorusso, il terzo round di negoziati tra Ucraina e Russia. Le discussioni si sono concluse con un alto funzionario ucraino che spera in dei progressi verso la creazione di corridoi sicuri che avrebbero consentito ai civili di sfuggire alla guerra. Il principale negoziatore russo ha detto che si aspetta che quei corridoi inizino a funzionare domani: “gli ucraini ci hanno dato assicurazioni, noi speriamo che i corridoi umanitari saranno aperti”, ha affermato il capo della delegazione russa, l’ex ministro della Cultura russo Vladimir Medinsky. Questo però resta tutto da vedere, dato il fallimento dei precedenti tentativi di portare la popolazione in fuga fuori dal conflitto. La crisi umanitaria in Ucraina è infatti peggiorata tra ieri e oggi, quando le forze russe hanno intensificato i bombardamenti con le scorte di cibo, acqua, calore e medicine che sono diventate sempre più scarse.

Non è soddisfatto del nuovo incontro il funzionario russo: “non è stato all’altezza delle nostre aspettative”, ha detto alla Tass il capo negoziatore, Medinsky, precisando che i negoziati continueranno. “Non ci illudiamo di ottenere risultati definitivi nel prossimo round di colloqui, è un lavoro difficile”, ha aggiunto Leonid Slutksy, altro negoziatore russo, citato da Interfax. Il quarto appuntamento dovrebbe avvenire in territorio bielorusso “a breve”, è stato anticipato. I primi due round negoziati erano stati avari di risultati e le speranze non che siano più alte dopo questo nuovo incontro: Sin dall’inizio Mosca ha chiarito che le condizioni per “porre immediatamente fine al conflitto” sono chiare: l’Ucraina accetti di essere completamente smilitarizzata, rinunci ad ogni progetto di adesione a Nato ed Unione europea, e venga “denazificata”.

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