Caro carburante, il grido disperato degli autotrasportatori: “siamo stanchi, così chiudiamo perché sarà impossibile lavorare”

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Situazione sempre più insostenibile, quella del caro carburante, anche e soprattutto per gli autotrasportatori

Continua a tenere sempre banco la vicenda legata al caro carburante. Benzina e gasolio aumentano, lo fanno ormai da settimane e negli ultimi giorni si è registrata un’ulteriore impennata, che ha raggiunto e superato i 2 euro per quanto riguarda la benzina. Sullo sfondo, sempre gli autotrasportatori, che anche e più del privato risentono di queste problematiche. Nelle scorse settimane sono state tante, rumorose e numerose, le proteste in tutta Italia, tra cui Sicilia e Calabria (per qualche ora anche a Reggio), senza dimenticare la psicosi di massa ai distributori allo scoppio della guerra in Ucraina.

Dopo qualche giorno di tregua, arriva il nuovo allarme dalla Sardegna. Quasi un grido disperato, un appello: “Ieri ho capito di essere stanco, di volermi fermare, poi ho capito di non essere il solo. Ho trovato unione e solidarietà nei pensieri con i miei colleghi. Siamo davvero in una situazione insostenibile. La nostra idea è di fare una protesta seria, senza gesti eclatanti, ma incisiva per arrivare alle istituzioni”. A parlare così, ai microfoni di Sardegna Live, è Franco, un autotrasportatore sardo. Da lui è partita l’idea, diventata virale su whatsapp, di una protesta che prenderà piede nei prossimi giorni e che coinvolge oltre 300 camionisti. Il Presidente dell’Angac, Giuseppe Balia, ha dichiarato che qualora il gasolio arrivasse a 3 euro “saremo tutti fermi, sarà impossibile lavorare. Chiudiamo. Una situazione già insostenibile da settimane e che non si appresta a definirsi e migliorare.

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