Indipendenza energetica, diversità di vedute al Governo. Giorgetti: “includere anche il nucleare”. Ma M5S frena: “ricordiamo cosa successe a Fukushima, puntare su rinnovabili”

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Il Ministro Giorgetti parla di nucleare come possibile altra soluzione al problema dell’indipendenza energetica, ma i 5 Stelle richiamano al disastro giapponese di 11 anni e dicono “sì” solo a efficienza, rinnovabili e innovazione tecnologica

In questi giorni movimentati e tormentati non si fa altro che parlare di energia e indipendenza da gas e petrolio. L’Italia è uno dei paesi che ne importa di più, soprattutto dalla Russia, ma l’obiettivo è quello di svincolarsi gradualmente dagli accordi con Putin per stringere collaborazioni con altri paesi (tra cui l’Algeria). Eppure il nostro paese, seppur non totalmente, potrebbe importare solo parzialmente queste fonti, rendendosi indipendente. Al Governo, però, c’è diversità di vedute sull’argomento. “Sono persuaso, e anche l’Europa lo è, che debba maturare la consapevolezza che le fonti energetiche rinnovabili siano importanti ma anche il nucleare di nuova generazione debba essere considerato”. Così ha parlato il Ministro per lo sviluppo economico Giancarlo Giorgetti a ‘Controcampo’, le video interviste de ‘Il Messaggero’. “Oggi la scienza ha fatto progressi e credo sia opportuno e necessario un mix adeguato di fonti” che includa “anche il nucleare”, aggiunge, spiegando che molti paesi come la Francia vi fanno ricorso, riducendo così il problema della dipendenza energetica. Il tutto alla luce del fatto che oggi sono stati fatti notevoli “progressi” sul fronte della sicurezza. Dunque, il Ministro si dice favorevole, oltreché alle rinnovabili, anche all’energia di nuova generazione, per via dei progressi compiuti dalla scienza.

Di diverso tenore è il pensiero del Movimento 5 Stelle. Anche in risposta a queste parole di Giorgetti, infatti, le deputate e i deputati del partito hanno detto la loro nelle commissioni Ambiente e Attività produttive. Si sono espresse favorevolmente all’indipendenza energetica, ma non attraverso il nucleare: “a 11 anni di distanza dall’incidente nucleare di Fukushimahanno ribadito richiamando al disastro asiatico dell’11 marzo del 2011 – il Giappone e la comunità internazionale fanno ancora i conti con le disastrose conseguenze di un incidente che, ricordiamo, ha provocato la morte di oltre 15.000 persone. La guerra in Ucraina e i rischi legati alla presenza di centrali nucleari sul territorio invaso dalle truppe russe confermano poi drammaticamente i problemi di sicurezza legati alla presenza di centrali atomiche. Intanto, in attesa che la ricerca in questo settore dia risultati concreti, nessuno ha ancora risolto l’enorme problema della collocazione delle scorie radioattive e dei costi esorbitanti, mentre aumenta esponenzialmente anche il prezzo dell’uranio che, ricordiamo, non è un materiale disponibile ovunque e all’infinito”. 

“Questo scenario – riprendono i pentastellati – non fa che confermare la bontà della scelta fatta per ben due volte per via referendaria dagli italiani. Ora resta da fare un altro importante passo in avanti per liberarsi dalla eccessiva dipendenza da gas e petrolio e già il decreto Energia, all’esame della Camera, ce ne darà occasione. Efficienza, rinnovabili e innovazione tecnologica sono l’unica soluzione immediatamente disponibile ed effettivamente sicura per portare energia alle nostre case e alle nostre imprese ed è in questa direzione che bisogna accelerare. Velocizzare e sburocratizzare l’installazione di impianti nelle aree idonee, moltiplicare esperienze come le comunità energetiche e il Superbonus 110%, elettrificare i settori più energivori e ricorrere in prospettiva all’idrogeno verde. Questa è l’unica strategia possibile, perché le rinnovabili sono le sole fonti energetiche in grado di sottrarsi a possibili tensioni geopolitiche e di garantire un approvvigionamento sicuro, sostenibile e a costi contenuti”.

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