Il 25 aprile, la festa di Guglielmo Marconi in un “giorno di solennità civile”

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Guglielmo MarconiAldilà delle notizie biografiche dello scienziato bolognese, è bene rendere onore e giustizia a un genio vanto dell’Italia. Pur essendo di famiglia benestante il giovane Guglielmo vorrebbe sviluppare ancora le sue invenzioni relative alle comunicazioni attraverso il telegrafo senza fili e le onde radio, e non riuscendo ad avere aiuti economici in Italia, all’età di 22 anni anni, nel 1896 si trasferisce con la madre irlandese a Londra dove ottiene il brevetto per i risultati importanti da lui raggiunti. Proprio presso l’Ambasciata italiana a Londra svolge il servizio militare, dal quale viene congedato in Italia nel 1901 e nel 1914 è nominato senatore a vita del Regno d’Italia. Partecipa alla guerra del 15/18 e vive facendo esperimenti tra Italia, Inghilterra, Stati Uniti e  altri Paesi con  sempre sviluppi importanti alle sue ricerche. Nel 1927 è  nominato Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche  e  nel 1930 della Regia  Accademia d’Italia  (l’attuale Accademia Nazionale dei Lincei)  diventando automaticamente membro del Gran Consiglio del Fascismo. Dopo qualche diffidenza iniziale e  i successi delle sue invenzioni il suo valore viene finalmente esaltato anche in Italia,  con innumerevoli riconoscimenti  e considerato come un vero vanto per aver diffuso nel mondo la cultura scientifica dell’Italia, Patria alla quale è stato sempre profondamente legato,  senza se e senza ma, come egli stesso afferma  più volte e anche in occasione della 19esima riunione  della Società Italiana per il Progresso delle Scienze svoltasi nel mese di settembre del 1930 tra Trento e Bolzano: “Il mio saluto è esultante per il compiacimento di trovarmi tra i fratelli del Trentino in una grande manifestazione prettamente italiana che si svolge sul suolo riconquistato alla grande Madre sotto la guida del  Re vittorioso, mentre il segnacolo della Patria sventola sicuro sul Brennero  e al compimento dei nostri destini presiede e provvede la mente vigile e alerte del Duce“.

E in altra occasione e con un certo umorismo: “rivendico l’onore di essere stato in radiotelegrafia il primo fascista, il primo a riconoscere l’utilità di riunire in fascio i raggi elettrici, come Mussolini ha riconosciuto per primo in campo politico la necessità di riunire in fascio le energie sane del Paese per la maggiore grandezza d’Italia“.

Tra i riconoscimenti, da menzionare  sicuramente il Regio Decreto n. 293 del 7 marzo 1938,  con il quale a ricordo della terra dove “ebbero luogo i primi esperimenti della prodigiosa invenzione che donò immensi benefici all’umanità intera, e rese immortale il nome di Guglielmo Marconi“, viene modificata la denominazione del comune di  Sasso Bolognese in Sasso Marconi e quella della frazione di Pontecchio in Pontecchio Marconi.

Perché scriviamo di queste cose oggi ?

Perché con la legge n 276 del 28 marzo 1938, Vittorio Emanuele III di Savoia, allora Re d’Italia, decreta che “il giorno 25 aprile, anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, è dichiarato, a tutti gli effetti, giorno di solennità civile“.
Successivamente, il primo governo provvisorio della Repubblica Italiana con decreto legislativo n 185 del 22 aprile 1946 stabilisce che “a celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale“.
Convenzionalmente fu scelta questa data, perché il 25 aprile 1945 fu il giorno della liberazione di Milano e Torino. In particolare il 25 aprile 1945 l’esecutivo del Comitato di Liberazione  Nazionale dell’Alta Italia, presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani alle 8 del mattino via radio proclamò ufficialmente l’insurrezione, la presa di tutti i poteri da parte del CLNAI e la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti (tra cui Mussolini, che sarebbe stato raggiunto e fucilato tre giorni dopo).
Oggi il 25 aprile si ricorda ufficialmente la cosiddetta liberazione ma probabilmente nessuno ricorda cosa fosse il CLNAI e cosa sia successo quel giorno; è stato cancellato, e io dico proditoriamente, il ricordo di Marconi, che dal punto di vista culturale, economico, turistico ecc. ecc. ecc, avrebbe ancor oggi, a mio parere, un richiamo importante in Italia e in tutto il mondo, mentre per la liberazione si sarebbe potuto e dovuto trovare altra data, e c’era soltanto l’imbarazzo della scelta.

Sicut transit gloria mundi.

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