Ucraina, c’è un dramma nel dramma: il destino dei bambini nati da madri surrogate nei seminterrati di Kiev

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L’Ucraina è la seconda meta mondiale per quella che è definita la “Gravidanza per altri” (Gpa), con un numero variabile tra i 2.000 e i 2.500 bambini nati ogni anno: sono circa 800 quelle madri surrogate che hanno partorito nelle ultime settimane

Le infermiere di Kiev si prendono cura dei neonati in una clinica improvvisata in un seminterrato perché i combattimenti non permettono ai loro genitori di raggiungerli. I bambini sono nati tutti da madri surrogate e il personale spiega che “non è chiaro quando i loro genitori potranno abbracciarli”“Non è colpa loro se è successo”, ha detto Oksana Martynenko, una delle infermiere, ai microfoni del The Times“Quindi rimaniamo qui – prosegue – , li stiamo proteggendo e aiutando con tutto ciò che abbiamo a disposizione”. Madri “in affitto” e bambini nati su commissione sono quindi le altre vittime innocenti della guerra che si sta combattendo in Ucraina.

Si tratta di un dramma passato sotto silenzio, visto che l’Ucraina è la seconda meta mondiale per quella che è definita la “Gravidanza per altri” (Gpa), con un numero variabile tra i 2.000 e i 2.500 bambini nati ogni anno. Sono circa 800 quelle madri surrogate che hanno partorito nelle ultime settimane (o che partoriranno nelle prossime), al fianco dei figli che dovranno attendere a tempo indeterminato l’arrivo delle coppie straniere che diventeranno la loro famiglia legale, così come era accaduto durante il primo lockdown globale a causa del Covid. Uno scenario che si ripete, dunque, con risvolti più drammatici. Molte coppie utilizzano per questa pratica l’Ucraina per il prezzo basso e la grande disponibilità di ragazze che affittano il loro utero a causa della povertà, e risultano essere oltre 2mila le coppie straniere che hanno congelato embrioni nelle 33 cliniche che offrono servizi di Gpa. Alcuni report di giornali europei parlano di 40 coppie inglesi e 14 irlandesi che hanno richiesto l’assistenza dei rispettivi ministeri degli Esteri per far uscire i neonati dall’Ucraina.

Un’altra clinica, quella di BiotexCom, divenuta famosa in tutto il mondo per le immagini delle decine di neonati parcheggiati in un hotel di Kiev con le baby sitter nella primavera 2020, pochi giorni prima dell’aggressione russa all’Ucraina ha pubblicato il video “rassicurante”, rivolto ai clienti stranieri, del nuovo bunker allestito nei pressi della sede della clinica. Lo spazio antiaerei può ospitare fino a 200 persone, ed è equipaggiato di brandine e culle, alimenti, attrezzature sanitarie, prodotti per l’igiene. Oltre a quello dell’incolumità fisica, c’è poi il problema degli atti di nascita: gli uffici anagrafe sono chiusi e dunque i bambini sono privi di un certificato che consenta loro di lasciare il Paese in modo regolare.

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