La serie tv che ha reso famoso Zelensky arriva in Italia: La7 acquista i diritti di “Servant of the People”

StrettoWeb

La7 ha acquisito i diritti in esclusiva per l’Italia di “Servant of the People”, la serie tv che ha lanciato la carriera del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Luca Bizzarri sarà il suo doppiatore

Prima di diventare presidente dell’Ucraina e metterci la faccia, in prima linea, nella guerra contro la Russia, Volodymyr Zelensky era un attore comico. La sua popolarità è dovuta a una famosa serie tv che ha letteralmente spopolato in Ucraina, dal titolo “Servant of the People“, letteralmente “Il servitore del popolo“. Nella fiction in questione Zelensky ricopre il ruolo di un professore di storia di un liceo che, filmato di nascosto da uno studente, si sfoga contro i politici corrotti. Il video finisce in rete e la forza di quel messaggio virale e i valori positivi che trasmette, spingono i cittadini a volerlo come nuovo presidente. Sulla scia della popolarità della serie tv Zelensky ha fondato il partito “Servitore del popolo”, stravincendo le elezione in Ucraina diventando presidente, ma questa volta per davvero.

La serie tv, dopo lo scoppio della guerra, è tornata molto di moda, specialmente al di fuori dei confini ucraini. La7 ne ha acquistato i diritti per l’Italia e la trasmetterà in esclusiva a partire dal 4 aprileLuca Bizzarri, del duo comico “Luca e Paolo”, sarà la voce del presidente Zelensky.La rappresentazione teatrale è, soprattutto, responsabilità. Ogni ruolo, ogni rappresentazione, mette l’attore di fronte all’umanità, alla storia delle persone. Ecco perché – scrive Bizzarri sui social – accettare un lavoro come questo, in un momento così difficile, un po’ mi fa stringere lo stomaco. Perché questa sit-com, queste parole che andrò a dire, hanno cambiato la storia dell’Europa e del mondo intero, comunque la si pensi. Perché questo racconto creato per far ridere non ha solo fatto ridere, ma ha scatenato una serie di movimenti e di eventi che ci hanno sconvolto, che hanno dimostrato, se ce ne fosse ancora bisogno, che la cultura (e ridere è cultura) è il vero motore della nostra vita“.

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