Guerra Ucraina, Berlusconi rompe il silenzio: “fermare aggressione inaccettabile”, ma non nomina Putin

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L’ex Premier spiega che l’Italia ha due obiettivi da raggiungere: lavorare per la pace e fare la propria parte all’interno della NATO

Un silenzio a tratti eloquente, quello del presidente Silvio Berlusconi, che finalmente è uscito allo scoperto, rilasciando alcune dichiarazioni sulla guerra in Ucraina. Al trentottesimo giorno di conflitto, l’ex Premier fa sentire la sua voce: “abbiamo un duplice dovere, e cioè quello di lavorare per la pace e quello di fare la nostra parte con l’Alleanza Atlantica, con l’Occidente, con l’Europa, per porre fine ad un’aggressione militare inaccettabile”.  Lo ha affermato durante una convention di Gianfranco Rotondi, ribadendo che il governo Draghi va sostenuto anche perché dovrà affrontare la grave crisi economica ed energetica provocata dalla guerra.

L’appoggio di Forza Italia alle decisioni del governo sulle sanzioni alla Russia e anche sull’invio di armi all’Ucraina (temi che invece hanno sollevato dubbi tra gli alleati leghisti) non è comunque mai mancato, e lo stesso Berlusconi aveva fatto sapere nelle settimane scorse di aver votato (da remoto) al Parlamento europeo la condanna senza se e senza ma alla Russia per quella che appunto per l’Europa si connota come un’ingiustificata aggressione. Ma mai l’ex premier, che da tempo è ufficialmente in silenzio, non concede interviste, aveva fatto sentire la sua voce. Non ancora dirompente, a dire il vero, visto che Vladimir Putin non viene citato e non c’è alcun giudizio su di lui.

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