Caro energia, i sindaci lanciano l’allarme: “aiuti dal Governo o non ce la facciamo”

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I rincari sull’energia “ci mettono in una condizione di dover rimettere mano al bilancio senza però sapere come fare”, fanno notare i sindaci di Firenze e Milano

I sindaci della maggiori città italiane lanciano l’allarme sul caro energia e chiedono l’aiuto del Governo. “Con il costo dell’energia cresciuto addirittura del 400%, e in alcuni casi tocca quasi il 500%, a Firenze abbiamo un aggravio di costi sulla spesa corrente di circa 13 milioni, da pagare subito alle compagnie energetiche. Non siamo in grado farlo”, perché vorrebbe dire “chiudere scuole, nidi, mense, azzerare i servizi sociali agli anziani o la pulizia delle strade”. E’ il sindaco di Firenze, Dario Nardella a rilanciare con decisione il messaggio di preoccupazione, seguendo la reazione del pari grado di Milano, Beppe Sala.

“E’ necessario – riporta il quotidiano locale La Nazione – che il governo ci venga incontro, altrimenti affronteremo per il terzo anno consecutivo una situazione difficilissima. Abbiamo retto due anni anche grazie agli aiuti importanti del governo. Ora non chiediamo gli aiuti dell’anno scorso, ma almeno una cifra paragonabile, perché altrimenti le città non reggono”, si sfoga. Quelle di Sala, prosegue il sindaco di Firenze, sono “preoccupazioni assolutamente condivisibili. Sono le stesse di tutti i sindaci, soprattutto quelli delle grandi città. Ho avuto modo di parlare con il ministro Franco, due settimane fa, e rivolgo a lui prima di tutto un appello accorato a non abbandonare le città, a non lasciarle sole, perché siamo la prima linea esposta a tutti i problemi: l’inflazione, il caro bollette, la crisi delle aziende nel settore edilizio a causa del costo delle materie prime per cui rischiamo che si blocchino i cantieri pubblici, i costi generali che aumentano e che aggravano la situazione dei nostri bilanci”.

E mentre il Comune di Milano fa notare un ammanco sui conti di circa 200 milioni di euro, a Firenze, spiega ancora Nardella, “abbiamo approvato il bilancio in linea. Il punto, però, sono le situazioni successive”, come i rincari sull’energia, “che ci mettono in una condizione di dover rimettere mano al bilancio senza però sapere come fare. Ancora, ad esempio non sappiamo il gettito prodotto dall’imposta di soggiorno: seppure il turismo stia riprendendo abbastanza bene, non sappiamo quanto riusciremo a recuperare, perché i primi mesi dell’anno non sono andati benissimo. Sta riprendendo ora, ad aprile e maggio, ma gennaio, febbraio e marzo sono stati mesi difficili. Quindi i bilanci sono destinati a peggiorare, di mese in mese”.

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