Le olive di Gio’

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Ieri l’altro sono stato con Giovanna e Pino nella loro proprieta’ sopra Terreti.

In campagna la giornata era piu’ primaverile che autunnale se non fosse per tutti quei filari  di fico d’india stracarichi di frutti rossi e maturi. Siamo andati nell’uliveto e cosi’, per gioco, abbiamo raccolto un po’ di olive verdi e alcuni rami di finocchietto selvatico. Ieri a casa ho preparato le mie conserve. Una parte di olive le ho messe semplicemente in salamoia (la dose di zia Mary e’ 80 gr, di sale ogni kg. di olive) profumandole con abbondante aglio (a dispetto di Annina) e tanto peperoncino. Poi sopra ho messo per “tappo”  i rami del finocchietto intrecciati a corona; questo oltre a profumarle, terra’ le olive sempre sott’acqua per evitare che si ammollino. Nel mio stocco alla ghiotta saranno perfette. Il resto le ho schiacciate una ad una con il martelletto, ho tolto i noccioli e le ho messe in acqua dolce. Cambiaro’ l’acqua tutti i giorni fino a che non avranno perso l’amaro (5 o 6 giorni) e poi li condiro’ al piatto con olio aglio peperoncino e tantissimo sedano. Andranno a nozze con l’insalata di pomodoro.

Con Gio’ ci siamo ripromessi di tornare attrezzati per raccogliere i fichi d’india.

 

 

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