Referendum sulla Giustizia, il segretario provinciale della Lega di Reggio Calabria Franco Recupero denuncia un episodio increscioso: gli è stata negata la possibilità di promuovere il Sì negli appositi gazebo
“Premesso che ogni qual volta chiediamo le autorizzazioni per i gazebo della Lega, le riceviamo nei tempi e nelle corrette modalità, oggi sono qui per denunciare che stavolta, invece, non abbiamo avuto l’autorizzazione per allestire i gazebo che lo scorso weekend avremmo voluto realizzare per promuovere il voto al Referendum sulla Giustizia, nonostante avessimo inviato la regolare domanda tramite pec nei tempi corretti all’ufficio di occupazione del suolo pubblico del Comune di Reggio Calabria Si trattava soltanto di fare divulgazione sui quesiti referendari: è un voto molto importante, in cui i cittadini possono dire la loro e in un Paese democratico questo è consentito. Deve far riflettere che abbiamo sempre avuto l’autorizzazione a fare i gazebo per tutte le nostre attività, invece per il referendum non ci è stato concesso. Sul referendum c’è stato uno stop mediatico rispetto ad un appuntamento epocale: gli italiani dopo 30 anni in cui si parla della riforma della giustizia, possono finalmente fare delle scelte per una giustizia più giusta“: con queste parole, il segretario provinciale reggino della Lega, Franco Recupero, denuncia in un’intervista a StrettoWeb un episodio increscioso (vedi video a corredo dell’articolo).
Domenica 12 Giugno si voterà per il Referendum sulla Giustizia che prevede 5 quesiti particolarmente importanti sul sistema giudiziario italiano, eppure a livello mediatico si discute molto poco di questo importante appuntamento elettorale ottenuto dai promotori (la Lega e il Partito Radicale) e poi sostenuto anche da altri importanti esponenti politici come Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Seppur con sfumature diverse su alcuni quesiti, è favorevole anche Giorgia Meloni mentre il Movimento 5 Stelle e il leader del Pd Enrico Letta sostengono il “No” per evitare che le norme in discussione vengano abrogate, “circostanza che ci provocherebbe molti problemi” come ha detto lo stesso Letta pochi giorni fa.
