Bronzi di Riace, Sgarbi: “perché mai lasciarli segregati a Reggio Calabria?” | VIDEO

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Vittorio Sgarbi ha raccontato di essere stato il primo a vedere i Bronzi di Riace dopo la loro scoperta e spiegato perché non dovrebbero restare al Museo Archeologico di Reggio Calabria, ma fatti girare in tutto il mondo

“Perché mai i Bronzi di Riace devono restare segregati a Reggio Calabria?”. E’ questa la domanda che si pone Vittorio Sgarbi. Non è la prima volta che il noto critico d’arte lancia questa provocazione, anzi. Da ambasciatore delle Belle arti, nel 2015 chiese di portare le due famose statue greche a Milano per l’Expo. Un’occasione, quella, “troppo ghiotta” perché “non venisse a qualcuno in mente di coinvolgere i Bronzi in un palcoscenico di così alta rappresentanza”. La proposta in quell’occasione non fu accolta, ma Sgarbi non si dà per vinto e rilancia l’ipotesi durante la consegna del Premio Pio Alferano, ad Ogliastro Marina (Salerno).

Sgarbi, nel corso dell’evento, ha quindi raccontato un aneddoto: “nel luglio del 1972 ero a Reggio Calabria a vedere alcune opere di Piero della Francesca e Antonello di Messina, avevo 20 anni. Entrai e mi venne davanti un custode che mi disse ‘se mi dai una mancia di 3 mila lire ti faccio vedere una cosa spettacolare’. Mi aprì una porta e vidi per primo i Bronzi di Riace, rinvenuti da pescatori del posto. Erano lì, perfetti, hanno voluto restaurali questi deficienti, una mania di tormentarli. Sono stati 2500 anni sott’acqua, adesso dovrebbero andare in tutto il mondo a raccontare la nostra storia, altroché segregarli a Reggio Calabria”.

Sgarbi: “i Bronzi dovrebbero stare a Roma, a New York, a Pechino”

Per Vittorio Sgarbi i Bronzi di Riace “dovrebbero stare a Roma, a New York, a Pechino, sarebbero l’indice di cosa noi siamo e del nostro Paese. Solo nel 1980 un amico, ormai defunto, mi disse che due statue stavano subendo un restauro e furono poi esposte al Museo Archeologico di Firenze. Andai a vedere ed erano gli stessi. Nel 1981 Pertini li portò a Roma e da lì nasce la bellezza e la leggenda di queste sculture. I tempi sono quelli che uno decide per la sua vita. C’è il tempo per i giovani, ma cosa avrebbero fatto Leopardi o Proust se avessero dovuto decidere secondo quello che lo spirito dei tempi diceva?”.

Bronzi di Riace, Sgarbi: “portiamoli a Roma, New York e Pechino” | VIDEO

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