Nigeria, assalto in una chiesa cattolica: oltre 50 morti, tra questi molti bambini

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La tragedia è avvenuta alla chiesa di San Francesco, nello stato di Ondo (sud ovest del paese) mentre i cattolici erano in preghiera per la domenica di Pentecoste

Una strage si è consumata in una chiesa cattolica in Nigeria. Degli uomini armati hanno fatto irruzione nell’edificio religioso e aperto il fuoco sui fedeli riuniti per una cerimonia. Risultano essere morte almeno 50 persone, tra cui molti bambini. Il fatto è avvenuto alla chiesa di San Francesco, nello stato di Ondo (sud ovest del paese) mentre i cattolici erano in preghiera per la domenica di Pentecoste. Secondo una prima ricostruzione, il commando avrebbe anche fatto uso di esplosivi.

Si cercano ancora i responsabili, almeno 5 uomini, ma non si sa se appartengano alle milizie islamiche di Boko Haram oppure ai pastori fulani, etnia radicata in tutto il paese. “Si intensifichino gli sforzi per dare la caccia agli aggressori”, è questa l’esortazione della Conferenza episcopale cattolica della Nigeria verso il governo all’indomani del massacro il cui presidente monsignor Lucius Ugorji, ha espresso “grande shock e tristezza” per l’attacco: “nessun luogo sembra essere di nuovo al sicuro nel nostro Paese, nemmeno i sacri recinti di una chiesa. Condanniamo con la massima fermezza lo spargimento di sangue innocente nella Casa di Dio. I criminali responsabili di tale atto sacrilego e barbaro dimostrano la loro mancanza del senso del sacro e del timore di Dio”.

“La Nigeria potrà sempre contare sul sostegno dell’Italia nella lotta contro ogni forma di violenza. In spirito di partecipe vicinanza al lutto delle famiglie delle vittime, mi rendo interprete dei sentimenti del popolo italiano nel porgere a Lei e a tutti i cittadini nigeriani le espressioni del più sentito cordoglio, mentre auguro ai feriti un pronto e completo ristabilimento”. Ha commentato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente della Repubblica Federale di Nigeria, Muhammadu Buhari.

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